Il Terremoto de L’Aquila ha lasciato dopo il dolore dei suoi 309 morti una lunga scia di polemiche e di indagini giudiziarie. In Italia per settimane abbiamo avuto l’equivalente di vittime di due (anche tre) di questi terremoti, ogni giorno. Ogni giorno. Si riesce a immaginare il carico di dolore che hanno accumulato quelle famiglie che in un attimo hanno perso, senza poterci parlare, senza nemmeno poterle salutare, i loro affetti più cari? Le decine di migliaia di funerali che dovremo celebrare quando l’emergenza sarà finita? Quante famiglie si chiederanno (come stanno già facendo) se davvero quel che gli è capitato era davvero inevitabile.
I nostri comportamenti di oggi preparano quello che sarà il destino di questo Paese quando avrà la necessità del massimo di unità per affrontare una crisi economica e sociale le cui dimensioni nemmeno riusciamo a immaginare. Per questo, finché facciamo in tempo, senza recriminare sugli errori commessi in buona fede da ciascuno, è importante restituire alla sofferenza e alla generosità di tanti, almeno la percezione che anche la politica, dal Governo Nazionale all’ultimo dei Sindaci, sta facendo la sua parte, con il massimo di trasparenza, il massimo di umiltà. La gente ormai sa. Ma, forse, saprà anche perdonare (dimenticare sarà impossibile) di fronte a un racconto onesto delle difficoltà incontrate, all’umiltà di chi avendo sbagliato saprà farsi da parte, a chi dismetterà il racconto bugiardo di oggi per accogliere critiche e suggerimenti, condividere responsabilità che solo domani sapremo quanto gravi e pesanti sono.
Per questo l’intervista all’addetto Stampa Massimo Calenda, rilasciata a Selvaggia Lucarelli come fosse un “facente funzione” del Presidente/Commissario, ci ha preoccupato sopra ogni cosa, lasciandoci la sensazione che l’emergenza, e anche il dolore di oggi, potrebbe essere ridotto a un problema di sola comunicazione. Come se la questione fosse come la raccontiamo e non come la affrontiamo questa epidemia.
Forse il Presidente Bardi non si rende conto della grave responsabilità che si è assunto quando ha dichiarato di essere lui il Commissario Straordinario che qualcuno (non noi, non finora) chiedeva a gran voce. A lui quindi ciascuno chiederà conto se qualcosa non ha funzionato, non funziona o non funzionerà. E non basterà scaricare su altri questa responsabilità. Rispondere oggi, con parole di verità alle domande dei cittadini, dimostrare che davvero si vuole voltar pagina rispetto alle incrostazioni del passato, sostituendo chi ha fatto male, controllando e intervenendo per migliorare quel che non ha funzionato, creando un clima di impegno e partecipazione, coordinando le forze che autonomamente si sono già mobilitate, supportando e restituendo fiducia a cittadini e operatori in prima linea, è appunto quel che ci si aspetta da chi davvero, come dice, vuole assumersi tutta intera questa responsabilità. Serve per il drammatico oggi, servirà anche per il difficile domani.
Chi dice quel che tutti sanno, e che alcuni hanno drammaticamente sperimentato sulla propria pelle, anche in Basilicata, non fa speculazione politica, caro Presidente, la sta informando di cose che dovrebbe già sapere e alle quali occorreva, occorre, mettere mano per tempo. Come LBP abbiamo posto questioni di merito e presentato le nostre proposte. Ci siamo resi disponibili, laddove abbiamo rappresentanza istituzionale, a dare il nostro contributo anteponendo l’interesse comune a qualunque sterile contrapposizione politica. Ma la nostra pazienza, la disponibilità a contribuire a uno sforzo unitario per affrontare e uscire insieme da questa crisi, non può trasformarsi – in assenza di risposte, di un visibile cambio di passo – in complicità.
Ci vuol pensare? Ci fa sapere? E’ disposto a rispondere, se non alle nostre, almeno alle domande dei giornalisti in una conferenza stampa, se non quotidiana almeno settimanale? Che pensa delle nostre proposte? Ci risparmi, per favore, la lettura dell’ennesimo comunicato e non costringa, anche noi, a rivolgerci direttamente, al suo addetto stampa.
La Basilicata Possibile
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