“Tutto bene … Madama la Marchese”, questa la sintesi che si ricava dall’ultimo messaggio lanciato da De Filippo ai lucani con l’intervista rilasciata alla Nuova Tv. Poi se le vertenze sindacali aumentano, le aziende chiudono, il reddito medio dei lucani si assottiglia, i giovani sono disoccupati, gli emigrati aumentano, a parte tutto il resto “tutto va bene”.
Con il sempre verde ritornello, che in questi anni abbiamo speso bene le royalties del petrolio nonostante “l’attività estrattiva fino a questo momento ha avuto luci ed ombre …” , ed “è stato apprezzato il nostro modo di spendere i fondi europei …” soprattutto dai tanti “precari politici” regionalizzati, “Battista” esalta la sua azione di buon amministratore che agiste in funzione del bene comune. E’ lecito chiedersi, i giovani lucani emigrati in questi anni, che dopo aver ascoltato le ultime parole del Presidente della Regione, si saranno convinti che in Basilicata gli aspetta un futuro che loro non hanno saputo cogliere? Il nostro Presidente li avrà convinti a ritornare?Al contempo, voi giovani lucani che ambite a laurearvi tutti “siete troppi” per una piccola regione (sempre secondo De Filippo), siate certi, che in Basilicata il sole ogni giorno ancora sorge ed ancora tramonta. Ma siate altrettanto certi di un’altra cosa, che da noi nulla è cambiato.Sembra una fiaba l’intervista rilasciata dal Governatore De Filippo, che è capace di minimizzare quindici anni di gestione spendacciona delle sinistre lucane, che continua a nascondere che la sua amministrazione non ha un progetto di sviluppo per la Basilicata, che naviga a vista senza una precisa direzione.Cosa devono quindi pensare i giovani di Basilicata nel leggere questa intervista, quasi un invito a chi si accinge a prendere una laurea a desistere, mentre a chi ha terminato gli studi, semmai con un master nel curriculum, ad emigrare. Sono troppi e il lavoro qui non c’è, il reddito ponte servirà a far sopravvivere 620 giovani ed arricchire come al solito le società di formazione. Mentre i precari politici di oggi tra qualche anno saranno sempre i “precari politici” di domani, sempre gli stessi con i relativi privilegi e protezioni.Mentre i giovani “normali” saranno contenti di partire sapendo che De Filippo è con De Magistris, perché sempre secondo il Presidente “bisogna discernere il politico dal magistrato”, abbracciando, quindi, quel radicalismo di cui l’europarlamentare è portatore, dimenticando volutamente i comunicati stampa di qualche mese fa, dopo l’archiviazione dell’inchiesta Toghe lucane. Quanto realmente importerà ai giovani emigrati la circostanza che De Filippo si schiera con De Magistris? A noi assolutamente nulla.
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