Abbiamo appreso tramite la cronaca giudiziaria di alcuni quotidiani locali che rispetto all’inchiesta della magistratura potentina su presunte truffe ai danni dell’Ue, relativa ai contributi del Por 2001/2006 è stato aperto un giudizio per 31 persone, tra cui alcuni funzionari regionali. Nel rispetto del lavoro della magistratura e nel pieno garantismo che contraddistingue la mia persona e l’orientamento politico e culturale della mia area di appartenenza, non esprimo nessun giudizio o valutazione di merito, aspettando che la giustizia compia il suo corso. Anzi, personalmente spero che essendo coinvolti funzionari dell’Ente, cui sono un rappresentante istituzionale, ci sia una assoluzione piena che non infici o butti ombre sulla correttezza e la professionalità dei dipendenti della Regione Basilicata. Però,
per una questione etica e di salvaguardia reale ed effettiva della “trasparenza” dell’operato della massima istituzione lucana, ho protocollato un’interrogazione per avere chiarimenti dal Governatore De Filippo e dal suo Esecutivo sulle motivazioni giuridiche, politiche ed amministrative che hanno portato alla decisione della Regione Basilicata di costituirsi parte civile nel processo solamente nei confronti degli imprenditori agricoli e non anche nei confronti dei funzionari regionali. Reputo che un’istituzione debba essere al di sopra delle parti, chiunque esse siano, proprio per una tutela della trasparenza, dell’imparzialità e del rispetto stesso delle istituzioni democratiche del nostro Paese. Inoltre, credo che i cittadini lucani abbiamo il diritto di conoscere le motivazioni vere di questa scelta alquanto inusuale decisa dall’esecutivo De Filippo. Alla magistratura ed agli organi giudiziari lasciamo il loro compito sancito dalla Costituzione di potere giudicante, ma alla politica ed all’Amministrazione Regionale chiediamo lumi e spiegazioni di questa decisione che incrina il principio di uguaglianza dei cittadini nei confronti della Pubblica amministrazione e della Legge.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.