“Evidentemente non è bastata a Maurizio Landini la ‘lezione’ che è venuta, oltre che dai delegati Fiom, anche dai lavoratori dello stabilimento Fiat ex Bertone di Grugliasco. Ci stiamo riferendo alla  firma apposta all’indomani del referendum, stravinto dai “sì” con l’89 per cento dei voti, sulla proposta del Lingotto.

Pensare che la SATA di Melfi possa essere l’ultimo baluardo della ex Togliattigrad e, quindi, puntare sulla conflittualità ad ogni costo, assumendo a pretesto la ‘questione Ergo Uas’, non fa che allontanare ulteriormente quel sindacato dalla volontà dei lavoratori, cioè dal compito principale  che le organizzazioni rappresentative devono rispettare senza imposizioni. Abbiamo sempre sostenuto che la SATA all’interno del Gruppo FIAT ha una sua specificità e che il suo futuro è legato al secondo modello; per questo ribadiamo che senza un atteggiamento responsabile del sindacato e dei lavoratori non si fa un solo passo in avanti nell’attuazione del Progetto ‘Fabbrica Italia’. Ci aspettiamo dopo le nuove parole infuocate di Landini a Melfi un nuovo segnale di isolamento delle posizioni oltranziste della Fiom, fuori e dentro i cancelli della SATA, e che dunque continui a prevalere l’atteggiamento autenticamente riformista delle rappresentanze sindacali dei lavoratori con il sostegno delle istituzioni locali e regionali. E’  tra l’altro stupefacente che la Fiom attenda come un evento politico la sentenza di un giudice contro l’accordo di Pomigliano, suggellato dal voto dei lavoratori, quando in contemporanea una nuova sentenza di un giudice del Tribunale del Lavoro di Torino ha rigettato, perché illegittima, la richiesta di articolo 28 da parte della Fiom riguardo alla disdetta del Contratto nazionale collettivo di lavoro del 2008. Non si fa politica sindacale con le sentenze dei giudici.  Di qui l’ invito alla Fiat: il momentaneo rallentamento delle vendite delle auto in Italia e le tante polemiche su quale sarà il luogo della sede legale della Fiat non devono distogliere il ‘management’ della casa torinese sull’ obiettivo principale, perché il sindacato è determinato a realizzare insieme all’azienda il completamento degli investimenti sul territorio nazionale per la piena riuscita del progetto ‘Fabbrica Italia’”.

Loading