Sette consiglieri in Consiglio Regionale sono una vera e propria armata. Potrebbero essere capaci anche di determinare scelte rilevanti se perseguendo un’attività da intergruppo percorressero all’unisono un cammino comune in questa legislatura regionale.
Ci chiediamo, però, come faranno sintesi sopratutto negli atti concreti e quotidiani dell’azione politica nell’Ente Regionale. Cosa faranno i consiglieri eletti nella minoranza in contrapposizione al Presidente De Filippo quando UDC, API e PU porranno questioni politiche da partiti governativi? E cosa faranno i consiglieri di maggioranza, quando MPA, Io amo La Lucania e Falotico eletto nella lista “Pagliuca per la Basilicata” proporranno atti alternativi alla maggioranza di De Filippo?Ieri, nel castello federiciano di Lagopesole si è assistito al primo incontro ufficiale del costituendo Terzo Polo, organizzato dai consiglieri regionali dell’Api, Ial, Mpa, Plb, Pu e Udc, un convegno dal titolo chiaro e emblematico: “La Basilicata che vogliamo – Intese sugli obiettivi”. L’incontro, però, non ha fornito indicazioni politiche utili sulla strada che i congressisti seguiranno in Consiglio Regionale, dove il Terzo Polo lucano conta 7 consiglieri provenienti da 6 gruppi politici e ben due assessori regionali, Mancusi (Udc) e Mazzocco (Api). Non abbiamo poteri di chiaroveggenza, ma dubitiamo che i governativi daranno sostegno ai nuovi amici di viaggio; specie chi ha una poltrona in Giunta Regionale quale l’eletto Agatino Mancusi oppure la nominata Mazzocco. “La Basilicata che vorremo” si potrà valutare da domani stesso in occasione del primo Consiglio Regionale utile, si potrà vedere quale sia la futura strategia – ora la definiscono equidistante tra i due poli- in occasione del voto amministrativo in quei comuni dove il fattore politico è determinate per esempio Rionero, Melfi, Pisticci, Montescaglioso, Lauria per citarne qualcuno. Sarà interessante assistere alle posizioni del Fli, presente al convegno, i cui dirigenti locali e simpatizzanti sono di cultura, area e appartenenza al centrodestra italiano, come metabolizzeranno una possibile alleanza con un centro di natura sottogovernativa. I numeri ci sono, ora vedremo le politiche e le scelte che verranno; nel Terzo Polo ci sono bravi e “Signor Consiglieri” che la Politica la conoscono bene, anzi molto bene, e sanno che gli scenari nazionali ancora nebulosi saranno fondamentali anche in Basilicata. Infine, è indubbio, sono abili e navigati da sapere che se ieri erano idealmente sotto il Blasone di Federico di Staufen a Lagopesole, domani qualcuno corre il rischio reale di finire sotto il blasone del “Principe” De Filippo nel maniero di Viale Verrastro, senza equidistanza o terzo polo ma solo e soltanto vassalli.
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