La mission di Sviluppo Basilicata Spa dovrebbe esser sostenere, potenziare, modernizzare la competitività del territorio lucano nell’economia globale. Dovrebbe aiutar a far nascere nuove imprese, sostenere giovani con idee imprenditoriali, invece sembra che oltre a creare bilanci in rosso o forse in stretto collegamento con questo, serva a far prosperare contratti “atipici” con modalità “atipiche” e tutelate dal massimo riserbo. Sviluppo Basilicata spa è una società in house della Regione Basilicata, a totale capitale pubblico, quindi dovrebbe sottoporsi come azienda a modelli di conduzione manageriale per lo meno efficienti e come “controllata dal pubblico” adottare criteri di equità e trasparenza anche nelle assunzioni o collaborazioni.
Già in aprile avevo segnalato la mancanza di pubblicità e comunicazione per il reperimento di alcuni lavoratori interinali, ma pare che orami sia una prassi consolidata per la dirigenza di questo carrozzone sub regionale, che incurante di qualunque norma procede a assumere senza dare pari opportunità. Difatti pare che dal 1 luglio 2010 sia stato assunto il sig. Lavaca Giustiniano di Sant’Arcangelo (Pz), paese che per pura coincidenza è lo stesso del Presidente De Filippo. Non sarebbe un caso che coincidesse anche la stessa militanza partitica. Ho chiesto, pertanto, spiegazioni e conferma all’unico “azionista” ossia la Regione Basilicata, tramite il suo rappresentante proprio il Presidente De Filippo se tutto ciò fosse vero, sui criteri di selezione delle risorse umane, chiedendo anche la pianta organica del personale previsto e quanti lavoratori a vario titolo o contratto vi lavorano attualmente. Per chiarezza ho anche premesso che le società a capitale interamente pubblico o controllato sono tenute da una Legge dello Stato italiano ossia D.L. 112/2008, convertito con Legge 6 agosto 2008, n. 133, ad adottare un regolamento per la selezione del personale come previsto dall’art. 18, secondo comma, che sancisce “Le altre società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.
A quando un simile miracolo anche in Lucania? A quando i democratici della Maggioranza lo saranno anche con chi non ha padrini o protettori ma solo professionalità e competenze? A quando questa nomenklatura capirà che in questo modo si svilisce chi crede nella “Cosa Pubblica”? Quando avremo “Pari Opportunità” di accesso al mercato del lavoro? Io credo mai con questa coalizione di puro potere che avvilisce il comune cittadino e protegge le filiere.
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