Le misure adottate dal Governo Regionale per contenere le spese del comparto sanitario non solo sono inique, perché andranno ad incidere pesantemente sulla qualità di vita dei cittadini, ma presentano aspetti discutibili anche nel metodo, per essere state adottate con un “piglio” degno di miglior causa, in quanto non hanno visto coinvolto alcuno dei soggetti interessati, a partire dall’Associazionismo dei Malati, pur così vasto ed attivo; e ciò in barba e contraddicendo quanto pure era stato affermato dal Presidente De Filippo, in sede di dichiarazioni programmatiche, con riferimento al mondo del Volontariato.

Sicuramente quanto stabilito resta tutto da verificare, proprio per la misconoscenza delle decisioni assunte, se non dalle informazioni giornalistiche che ci richiamano ad una semplicistica e “ragionieristica” operazione di tagli indiscriminati, i cui effetti potrebbero addirittura peggiorare l’attuale situazione, con l’aggravio di aver generato una tensione che vede allarmato e preoccupato l’intero scenario interessato, compreso un ampio schieramento politico della stessa Maggioranza di Governo. Né può valere il solito adagio “tutti scontenti, tutto bene!”. Ciò detto si potrebbe obiettare che, comunque, la situazione è tale che un intervento sulla spesa sanitaria va perseguito, se non si vuole che la realtà sanitaria regionale collassi. È’ sicuramente necessario, ma prima di procedere in modo autoritario, con sforbiciate alla cieca, è opportuno interrogarsi se e quanti sono tuttora gli sprechi ed i privilegi. Partire da qui per procedere su ambiti di raziocinio, di responsabilizzazione e di educazione ( penso al Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete che da solo potrebbe essere un formidabile veicolo per prevenire e governare la malattia e che continua a rimanere in apnea ) . Terreni tuttora inesplorati e che da soli potrebbero essere ben più consistenti delle misure adottate.

Ovviamente, la questione più rilevante resta l’enorme dispendio di risorse con cui si finanziano strutture ospedaliere assolutamente inefficaci se non proprio pericolose per la salute dei cittadini, se costretti a frequentarle, tanto che chi può sceglie la strada della migrazione; un’altra delle strade non praticate per abbattere il flusso di spesa sanitaria lasciata andare fuori controllo.

In conclusione, come pazienti diabetici, stante l’enorme massa di persone interessate, nel mentre richiediamo un incontro urgente con il competente Assessorato, semmai di concerto con il CuAMC (Coordinamento Ammalati Cronici) aderente a Cittadinanza Attiva, sollecitiamo la convocazione “ ad horas “ della Speciale Commissione Regionale sul Diabete, voluta dalla Legge Regionale 9/2010, anche questa approvata a fine Consigliatura scorsa e non ancora resa praticabile per motivazioni sconosciute ed incomprensibili.

 

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