L’assemnblea provinciale degli iscritti a Sinistra Democratica della provincia di Potenza, aperta a simpatizzanti e mondo delle associazioni, riunitasi a Potenza il 25 u.s. nella sala del Principe di Piemonte per fare il punto sulla situazione politica ed organizzativa del movimento, ha in primo luogo, dopo la caduta del Governo Prodi, dibattuto sulle ragioni che hanno portato alla crisi e poi alla sconfitta in Senato del Governo.

Le ragioni della crisi, illustrate nella relazione introduttiva dal coordinatore regionale Antonio Califano, a giudizio dell’assemblea, sono da ricondurre a due fattori fondamentali che hanno caratterizzato l’azione del centro sinistra dopo la vittoria elettorale del 2006.
La prima ragione, attiene alla messa in discussione di punti centrali del programma dell’Unione da parte delle forze centriste della coalizione a partire dal tema dei diritti civili, della lotta al lavoro precario (abolizione sostanziale della legge 30), del rinvio della discussione ed approvazione delle leggi sul conflitto d’interessi e dell’informazione.
La seconda ragione è la nascita del PD e le dichiarazioni di autosufficienza espresse dal suo segretario nel pieno della crisi aperta da Mastella.
Quest’ultimo, insieme al PD è il responsabile della caduta di Prodi che bene ha fatto a parlamentarizzare la crisi chiamando ognuno ad assumersi le proprie responsabilità di fronte al Paese.
Il PD, da quando è nato, con le sue forzature e la voglia d’imporre a tutti i costi la propria linea politica, ha la grande responsabilità di aver bloccato con la caduta del Governo, l’avvio di una nuova fase dell’azione della coalizione dell’Unione chiesta dalle forze de La Sinistra/l’Arcobaleno, basata sulla redistribuzione della ricchezza attraverso la rivalutazione del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.
I responsabili della crisi sono contro il mondo del lavoro, i pensionati i giovani, il popolo italiano che dopo anni di sacrifici dovuti al risanamento, avevano diritto ad avere benefici dal forte incremento delle entrate.
Sinistra Democratica è contro ogni forma d’inciucio con Berlusconi e le destre finalizzato al solo obiettivo di far svolgere il referendum. Noi siamo perché si realizzi un governo istituzionale per fare le riforme in senso proporzionale con sistema tedesco, e prim’ancora per far sì che il proseguimento della legislatura serva a garantire il rinnovo dei contratti a tutti i lavoratori pubblici e privati, ad attuare l’intesa con le parti sociali sulla rivalutazione di salari e pensioni.
Serve un Governo Istituzionale solo se finalizzato a tenere insieme le riforme e l’attuazione di politiche sociali. S.D. è contro ipotesi presidenzialiste e perciò plebiscitarie, contro il bipartitismo e per l’alternanza di coalizione fra destra e sinistra. Ogni ipotesi finalizzata a ridurre gli spazi ed i luoghi della partecipazione/decisione dei cittadini alla vita politica come è avvenuto con l’ultima legge elettorale, sarà da noi contrastata perché, se è vero che la società chiede semplificazione e riduzione dei partiti, è altrettanto vero che alla politica si chiede di essere trasparente, meno invasiva, e di essere al servizio del Paese.
Sinistra Democratica ha 780 iscritti provinciali, è presente con propri rappresentanti e circoli in 34 comuni della provincia di Potenza, ha tre sindaci e diversi consiglieri ed assessori comunali, è impegnata unitamente alle altre forze della sinistra a costruire liste unitarie in tutti i comuni dove si voterà nella prossima primavera per rilanciare e costruire un nuovo centro sinistra.
L’assemblea ha eletto Giannino Romaniello componente il comitato nazionale promotore di S.D. coordinatore provinciale.

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