consiglio-regUna democrazia esiste solamente se vi sono delle minoranze, uno stato di diritto è tale solo se rispetta le norme e le leggi vigenti ed il pluralismo è reale solo quando sono considerate le opposizioni mettendo esse in condizione di svolgere il ruolo istituzionale, l’attività di controllo e la possibilità di chiedere ed ottenere informazioni. Rispetto a tutto ciò, comincia male la IX legislatura regionale, difatti i principi enunciati sono categoricamente ignorati nella Regione Basilicata, dove il senso del diritto e della democrazia, almeno nei confronti della minoranza, è completamente assente nel gergo e nella prassi del Presidente De Filippo e del suo Esecutivo.

Ho inviato una diffida ufficiale al Presidente della Giunta Vito De Filippo per il tramite del Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, quale garante dei lavori dell’Organo legislativo nel quale sono stato eletto, richiamandolo a svolgere a pieno il suo ruolo istituzionale poiché nel mese di maggio ho presentato sette interrogazioni a risposta scritta, prerogativa e diritto dei consiglieri regionali, e non ricevendo alcuna risposta.

Il Presidente Folino, che è il principale responsabile del corretto funzionamento dei lavori consiliari, del rispetto dei diritti dei consiglieri e sopratutto di tutela delle minoranze politiche, è stato interessato dal sottoscritto, poiché il Presidente della Giunta ha contravvenuto all’obbligo normativo di rispondere nei termini perentori di 30 giorni dalla presentazione delle interrogazioni.

De Filippo nonostante a parole crede nella “trasparenza”, con il suo comportamento calpesta le più elementari regole istituzionali, ignorando persino le leggi ed i regolamenti. Questo è indice di scarso rispetto verso chi è stato eletto per svolgere un ruolo politico, ma sopratutto offende tutti i cittadini che con un voto democratico si sentono rappresentati da qualunque forza politica, fosse essa di maggioranza od opposizione. Il Presidente De Filippo ed il suo esecutivo dovrebbero occuparsi dei problemi e delle sollecitazioni loro sottoposte, dovrebbero avere il coraggio e la responsabilità di affrontare le questioni, invece non rispondono alle interrogazioni, sperando che il tempo trascorra e qualcuno si dimentichi.

Personalmente non mi meraviglio affatto della protervia di chi è nato in mezzo al potere, alla gestione delle filiere elettorali mostrando la tipica arroganza verso gli avversari, ed i cittadini, ma reputo immorale e scorretto calpestare regolamenti e leggi, ignorare le più elementari norme della democrazia rappresentativa con la superbia di chi reputa persino superiore alle normative.

La mia diffida sia ben chiaro non è un gesto di vanagloria o la ripicca di un consigliere regionale irritato per una scortesia da parte della maggioranza, ma un grave atto di accusa alla superficialità, alla mancanza di senso delle Istituzioni, alla totale indifferenza delle prerogative e dei diritti delle minoranze sanciti da norme e ancor più grave l’assenza di spirito democratico e pluralista di chi dovrebbe governare nell’interesse di tutti i lucani.

 

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