lagopesole_e_vultureLa questione del “Progetto Frusci” ossia il permesso dato dalla Regione Basilicata alla multinazionale Eni per la ricerca idrocarburi in un’area che comprende territori tra i comuni di Avigliano, Potenza, Ruoti, San Fele, Bella, Atella, Filiano, Baragiano, Pietragalla e Pignola sta suscitando giustamente le attenzioni dell’opinione pubblica, delle forze politiche e delle associazioni ambientalistiche.

Specie ad Avigliano, che è comune maggiormente interessato dal permesso di ricerca, arrivando ad essere circa il 33% dell’area interessata. IL Popolo della Libertà si è interessato subito alla questione, appena saputa la notizia della deliberazione del Dipartimento Ambiente che dava autorizzazione all’Eni per un eventuale avvio di attività di ricerca di sorgenti petrolifere, richiedendo con il consigliere regionale Gianni Rosa il carteggio completo delle pratiche evase dagli uffici regionali. La nostra posizione è di voler prima conoscere concretamente i dettagli del “Progetto Frusci”, valutare le pratiche nello specifico e poi prendere una decisione politica se esser pro o contro ad un’eventuale attività dell’Eni. Come Pdl siamo favorevoli allo sviluppo economico ed ai vantaggi finanziari che le royalties potrebbero portare alla nostra comunità, ma questo non può avvenire a discapito dell’ambiente, della qualità della vita e della salute dei cittadini. Come Pdl siamo favorevoli alla tutela del territorio ma senza manicheismi e posizioni contrarie a priori su ogni attività che veda l’utilizzo di tecnologie di sfruttamento dell’energia. Prima analizzeremo tutta la questione, nelle varie sfaccettature, poi prenderemo la nostra posizione ma prima abbiamo il dovere di approfondire con dati certi. Però, a prescindere dall’esser favorevoli o contrari sullo specifico “Progetto Frusci”, siamo convinti che qualunque decisione, atto o proposta che incida significativamente e “per sempre “ su un territorio, su una Comunità, sui cittadini debba essere presa con un metodo di concertazione e coinvolgimento della totalità delle istituzioni e della pubblica opinione. Si deve governare e decidere con il consenso più ampio possibile, quando si attua qualcosa che interesserà il futuro delle nuove generazioni ed il futuro di un ecosistema. Che la lezione della Val D’Agri, quando si è lasciato senza regole e controlli una vasta area sia da monito ai governati di ora e a quelli che verranno, le classi dirigenti si rinnovano con le elezioni, ambiente e ecosistemi purtroppo No.

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