Il consigliere regionale del Pd auspica “un senso di responsabilità poiché il corretto funzionamento delle istituzioni è un bene che ognuno avrebbe il dovere di difendere nella chiarezza dei gesti politici e della trasparenza dei comportamenti”
“Credo sia stato correttamente inteso il valore della mia decisione di rimettere il mandato di Presidente del gruppo regionale. Essa intende
va e intende, innanzitutto, difendere l’integrità e la coerenza dei comportamenti dei consiglieri del Pd e, poi, porre contestualmente il tema, che considero immanente, della tenuta e della coerenza del centrosinistra”. E’ questo quanto dichiarato dal consigliere regionale del Pd, Vincenzo Viti.
“Per un verso – afferma Viti – mi solleva molto la solidarietà che viene dai colleghi e dalle massime espressioni della vita politica regionale (Roberto Speranza, innanzitutto). Per un altro, mi attendo che si faccia chiarezza e che si compia il massimo sforzo per ricondurre dentro un quadro di corrette relazioni politiche le scelte relative al rinnovo dell’Ufficio di Presidenza. E’ questa la condizione alla quale lego la prosecuzione del mandato che il Gruppo mi ha conferito. Sono certo che il presidente Folino, che è stato così convintamente sostenuto dalla gran parte del Consiglio regionale, saprà operare per consolidare il rapporto di lealtà fra Consiglio e rappresentanze elettive”.
“Soggiungo che mai – prosegue Viti – anche in questa non edificabile vicenda, è venuto meno da parte mia il rispetto verso i colleghi del Consiglio regionale, pur nella chiarezza dell’analisi che mi ha condotto a commentare nell’Assemblea le vicende che sono oggetto della cronaca di queste ore. Non ho mai trasceso né nei comportamenti né nelle reazioni emotive, pur in frangenti come questi difficili e convulsi, né sono abituato a dolermi per le espressioni che mi sono state e che mi vengono rivolte, che non credo di meritare e che non definiscono certamente il mio stile”.
“Il mio augurio – conclude l’esponente del Pd – è che prevalgano, anche per effetto della mia franca iniziativa, un più complessivo senso di responsabilità ed una lettura meno aspra e ostile delle vicende della politica regionale. Il corretto funzionamento delle istituzioni (dovrebbe essere un auspicio condiviso) è un bene che ognuno avrebbe il dovere di difendere nella chiarezza dei gesti politici e della trasparenza dei comportamenti”.
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