La città di Potenza, al pari di altri comuni, è alle prese con l’aumento della TARSU quale conseguenza diretta del lievitare dei costi di smaltimento dei rifiuti.In tale situazione la Regione Basilicata dovrebbe rendersi protagonista, attuando un grande progetto per la gestione dei rifiuti, abbandonando definitivamente il vecchio modello di conferimento in discarica.
Oggi è doveroso avviare una nuova fase di tutela del territorio.
Non possiamo assumere decisioni solo in presenza di evidenti emergenze (ad esempio la chiusura di una discarica).
Partendo dagli esempi di Regioni che hanno dimostrato di essere capaci, dobbiamo cercare di utilizzare le loro esperienze; quindi avviare la raccolta differenziata domiciliare e realizzare impianti di compostaggio e di trattamento dell’indifferenziato.
Alcune Regioni dell’Italia settentrionale, peraltro, si sono contraddistinte anche per le iniziative sulla prevenzione e in ultimo la tracciabilità dei rifiuti dopo la raccolta separata.
I comuni devono capire che l’interramento di tutti i rifiuti è la strada residuale.
Quindi il ruolo di pianificazione, programmazione ed indirizzo della Regione è fondamentale per tutti gli enti locali.
Occorre stabilire un sistema di premialità o penalità delle amministrazioni locali, sulla base degli obiettivi stabiliti e raggiunti in materia di raccolta differenziata dei rifiuti.
La Regione Basilicata, inoltre, potrebbe finanziare la costruzione di impianti a servizio della raccolta differenziata o per il pre-trattamento del conferimento in discarica.
Gli enti locali, poi, d’intesa con la Regione dovrebbero attivarsi verso progetti innovativi in materia di tutela ambientale, presentando delle proposte sul programma “life plus” (life +), gestito dalla comunità europea. Nei 21,4 mln di euro di contributi destinati all’Italia, si potrebbero presentare dei progetti innovativi.
Ripetiamo quanto già affermato in altre occasioni: basta slogan!, la Regione Basilicata ha bisogno di atti concreti.
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