In questi giorni in Basilicata il Partito Democratico esprime più che mai il meglio di sé. A distanza di 40 anni dal lontano 1976, il PD lucano.
interpreta al meglio la strategia berlingueriana di ‘partito di lotta e di governo’. Da un lato i renziani, con Pittella leader, ‘forza di governo’ dall’altro l’area riformista, con Speranza leader, ‘forza di lotta’. Si rimpallano responsabilità rispetto alla crisi lucana acuita in queste settimane dallo scandalo petrolio, facendo finta di non conoscere la realtà ovvero che Pittella segue De Filippo, che a sua volta segue Bubbico, alla guida dell’Ente Regione. Fanno finta di non ricordare che tutte le decisioni in Consiglio regionale sono state sempre assunte all’unanimità degli esponenti del Partito Democratico, senza distingui. Fanno finta che le scelte di Governo, negli ultimi 20 anni, sono state prese da ‘altri’ e non da esponenti di un unico partito. Pittella rifugge dalle responsabilità del passato, come se lui e il fratello, non fossero, da sempre, ingranaggi importanti del motore PD. Bubbico si erge a moderato dimenticando che lui è stato il protagonista degli accordi con l’Eni. Cifarelli dimentica che è stato il ‘primo’ difensore di Pittella in Consiglio regionale il giorno della mozione di sfiducia, parlando di percorso fatto “insieme in questi due anni e quattro mesi di decima legislatura regionale”. Poi, al di fuori dell’Assise regionale, cambia volto. Del resto è il medesimo atteggiamento di Speranza a Roma. Per la serie: fuori tutti leoni, al banco di prova del voto, tutti pecore.
Che desolazione. Povera Basilicata. Questi gli uomini e la politica che da 20 anni soffoca ogni aspettativa di sviluppo e di benessere. Questi gli uomini che provano con il giochetto del ‘governo’ e della ‘lotta’ ad ingannare nuovamente i lucani con ‘tutti responsabili, nessun responsabile’. Sono anni che denunciamo questo ‘sistema’, sono anni che queste persone ‘uccidono’ la nostra Regione, e oggi si permettono il lusso anche di mettere in scena questa commedia, offendendo così ancora una volta l’intelligenza dei lucani.
Si dice di tutto, ma nessuno lascia il suo posto di potere. Alla fine la storia è sempre la stessa ci si parla addosso ma non perché si è portatori di un’idea di governo diversa, non perché si vogliono affrontare i reali problemi della nostra Regione, ma solo ed unicamente per rivendicare ‘poltrone’. Oggi in ballo ci sono quelle della segreteria regionale del partito cui abbinare quelle della Giunta regionale e le apicali del Consiglio. Domani, trovata la quadratura, tutto questo teatro cesserà. Pittella e Speranza le due facce della stessa medaglia. Null’altro.
PD ‘partito di lotta e di governo’. Pittella e Speranza le due facce della stessa medaglia.
In questi giorni in Basilicata il Partito Democratico esprime più che mai il meglio di sé. A distanza di 40 anni dal lontano 1976, il PD lucano interpreta al meglio la strategia berlingueriana di ‘partito di lotta e di governo’. Da un lato i renziani, con Pittella leader, ‘forza di governo’ dall’altro l’area riformista, con Speranza leader, ‘forza di lotta’. Si rimpallano responsabilità rispetto alla crisi lucana acuita in queste settimane dallo scandalo petrolio, facendo finta di non conoscere la realtà ovvero che Pittella segue De Filippo, che a sua volta segue Bubbico, alla guida dell’Ente Regione. Fanno finta di non ricordare che tutte le decisioni in Consiglio regionale sono state sempre assunte all’unanimità degli esponenti del Partito Democratico, senza distingui. Fanno finta che le scelte di Governo, negli ultimi 20 anni, sono state prese da ‘altri’ e non da esponenti di un unico partito. Pittella rifugge dalle responsabilità del passato, come se lui e il fratello, non fossero, da sempre, ingranaggi importanti del motore PD. Bubbico si erge a moderato dimenticando che lui è stato il protagonista degli accordi con l’Eni. Cifarelli dimentica che è stato il ‘primo’ difensore di Pittella in Consiglio regionale il giorno della mozione di sfiducia, parlando di percorso fatto “insieme in questi due anni e quattro mesi di decima legislatura regionale”. Poi, al di fuori dell’Assise regionale, cambia volto. Del resto è il medesimo atteggiamento di Speranza a Roma. Per la serie: fuori tutti leoni, al banco di prova del voto, tutti pecore.
Che desolazione. Povera Basilicata. Questi gli uomini e la politica che da 20 anni soffoca ogni aspettativa di sviluppo e di benessere. Questi gli uomini che provano con il giochetto del ‘governo’ e della ‘lotta’ ad ingannare nuovamente i lucani con ‘tutti responsabili, nessun responsabile’. Sono anni che denunciamo questo ‘sistema’, sono anni che queste persone ‘uccidono’ la nostra Regione, e oggi si permettono il lusso anche di mettere in scena questa commedia, offendendo così ancora una volta l’intelligenza dei lucani.
Si dice di tutto, ma nessuno lascia il suo posto di potere. Alla fine la storia è sempre la stessa ci si parla addosso ma non perché si è portatori di un’idea di governo diversa, non perché si vogliono affrontare i reali problemi della nostra Regione, ma solo ed unicamente per rivendicare ‘poltrone’. Oggi in ballo ci sono quelle della segreteria regionale del partito cui abbinare quelle della Giunta regionale e le apicali del Consiglio. Domani, trovata la quadratura, tutto questo teatro cesserà. Pittella e Speranza le due facce della stessa medaglia. Null’altro.
PD ‘partito di lotta e di governo’. Pittella e Speranza le due facce della stessa medaglia. In questi giorni in Basilicata il Partito Democratico esprime più che mai il meglio di sé. A distanza di 40 anni dal lontano 1976, il PD lucano interpreta al meglio la strategia berlingueriana di ‘partito di lotta e di governo’. Da un lato i renziani, con Pittella leader, ‘forza di governo’ dall’altro l’area riformista, con Speranza leader, ‘forza di lotta’. Si rimpallano responsabilità rispetto alla crisi lucana acuita in queste settimane dallo scandalo petrolio, facendo finta di non conoscere la realtà ovvero che Pittella segue De Filippo, che a sua volta segue Bubbico, alla guida dell’Ente Regione. Fanno finta di non ricordare che tutte le decisioni in Consiglio regionale sono state sempre assunte all’unanimità degli esponenti del Partito Democratico, senza distingui. Fanno finta che le scelte di Governo, negli ultimi 20 anni, sono state prese da ‘altri’ e non da esponenti di un unico partito. Pittella rifugge dalle responsabilità del passato, come se lui e il fratello, non fossero, da sempre, ingranaggi importanti del motore PD. Bubbico si erge a moderato dimenticando che lui è stato il protagonista degli accordi con l’Eni. Cifarelli dimentica che è stato il ‘primo’ difensore di Pittella in Consiglio regionale il giorno della mozione di sfiducia, parlando di percorso fatto “insieme in questi due anni e quattro mesi di decima legislatura regionale”. Poi, al di fuori dell’Assise regionale, cambia volto. Del resto è il medesimo atteggiamento di Speranza a Roma. Per la serie: fuori tutti leoni, al banco di prova del voto, tutti pecore. Che desolazione. Povera Basilicata. Questi gli uomini e la politica che da 20 anni soffoca ogni aspettativa di sviluppo e di benessere. Questi gli uomini che provano con il giochetto del ‘governo’ e della ‘lotta’ ad ingannare nuovamente i lucani con ‘tutti responsabili, nessun responsabile’. Sono anni che denunciamo questo ‘sistema’, sono anni che queste persone ‘uccidono’ la nostra Regione, e oggi si permettono il lusso anche di mettere in scena questa commedia, offendendo così ancora una volta l’intelligenza dei lucani. Si dice di tutto, ma nessuno lascia il suo posto di potere. Alla fine la storia è sempre la stessa ci si parla addosso ma non perché si è portatori di un’idea di governo diversa, non perché si vogliono affrontare i reali problemi della nostra Regione, ma solo ed unicamente per rivendicare ‘poltrone’. Oggi in ballo ci sono quelle della segreteria regionale del partito cui abbinare quelle della Giunta regionale e le apicali del Consiglio. Domani, trovata la quadratura, tutto questo teatro cesserà. Pittella e Speranza le due facce della stessa medaglia. Null’altro. |
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