“Doveroso rivedere i commi 7 e 8 dell’ articolo 2 della L.R. 31/2010, limitando gli incarichi ai dirigenti esterni allo stretto indispensabile, per costruire buone prassi di trasparenza e contenimento della spesa pubblica, evitando censure di incostituzionalità”
“L’approvazione del recente provvedimento legislativo attraverso il quale la Regione Basilicata ha inteso adeguare la propria normativa al Decreto legislativo n. 150 del 2009, con la previsione dell’affidamento di incarichi dirigenziali a tempo determinato a soggetti esterni all’amministrazione, presenta forti dubbi di incostituzionalità”. E’ quanto affermato da Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, il quale ritiene “doveroso che l’amministrazione pubblica orienti il proprio operato verso pratiche trasparenti, evitando la frettolosa ricerca di competenze e di professionalità esterne all’Ente, che potrebbero, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 324 del 12 novembre 2010, portare ad una bocciatura della legge, con pesanti conseguenze anche di carattere economico”.
“E’ necessario rivedere la normativa regionale in questione – continua Singetta – in modo da renderla aderente alle evoluzioni della giurisprudenza che hanno disposto la necessità di scegliere all’interno delle amministrazioni le posizioni dirigenziali, salvo il caso – particolare e motivato da specifiche esigenze, di durata non superiore ai 5 anni – di incarichi conferiti all’esterno qualora non siano riscontrabili all’intero dell’Ente le competenze e le professionalità richieste dalla natura dell’incarico. Inoltre, la percentuale massima di incremento per gli incarichi agli esterni non può essere superiore all’8%. Occorre pertanto apportare subito dei correttivi, attraverso una modifica delle norme in questione che presenterò subito all’attenzione del Consiglio Regionale”.
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