La Società Energetica Lucana S.p.A., istituita per supportare le politiche regionali in materia di energia, è un organismo strumentale
della Regione Basilicata e, in quanto tale, non sembra sfuggire alle ‘regole’ di ‘spartonza politica’ che non lasciano speranza alla professionalità e al giusto merito di tanti giovani cittadini lucani non schierati politicamente.
Le recenti nomine del Direttore Tecnico e Amministrativo della società ne sono l’esempio lampante. Nomine balneari, avvenute con provvedimento dell’Amministratore Unico il 18 Agosto scorso. Come spesso succede, per avvisi e bandi che si vogliono far passare con ‘più discrezione’, viene privilegiato il periodo estivo e tempi limitati di permanenza dell’avviso pubblico.
Ma, al di là di questo, sono i nomi prescelti per i due incarichi dirigenziali a farci riflettere ed indignare, perché sono l’espressione di una becera lottizzazione di posizioni dirigenziali appetibili – si parla di un compenso che va da 66.000 euro ad un massimo di 80.000 -, ad esclusivo appannaggio delle correnti PD.
Direttore tecnico sarà il Pittelliano di ferro Vitoantonio Rossi, da Lauria, politico di lungo corso. Michele Ragone, invece, diventerà Direttore amministrativo. Il Ragone, speranziano doc, ha un cursus honorum di tutto rispetto: una sequela di collaborazioni coordinate e continuative presso l’Ufficio Risorse Finanziarie della Regione. In sostanza, un co.co.co., tra quei tanti co.co.co. regionali, che vogliono farci passare come esperto dirigente. Ma le ‘mansioni dirigenziali’ svolte nella precedente attività lavorativa saranno state valutate? Perché nel curriculum si parla solo di ‘assistenza tecnica’, nessuna alta professionalità.
Ad ogni buon conto, saranno stati sicuramente i migliori tra i circa 51 curricula inviati e la scelta è puramente discrezionale ma guarda caso, tra tutti, uno è in quota Pittella, l’altro in quota Speranza.
Le nomine erano per chiamata diretta, preceduta da manifestazione di interesse del candidato. E così è stato. Ma ‘la fortuna’ ha voluto che, come sempre, tra tutti i giovani Lucani, siano stati scelti quelli schierati politicamente: il ‘vecchio’ politico che ‘salta’ da un incarico all’altro e il ‘raccomandato co.co.co.’ che diventa dirigente.
Insomma, dietro una parvenza di selezione, c’è un’evidente ‘spartizione’ guidata da sodalizi e logiche politiche. Il messaggio che passa è chiarissimo: ‘loro’ sono i padroni e ‘loro’ decidono.
Tutto è all’insegna della spartizione del potere per mantenere in vita il Sistema canceroso che ci governa. Un sistema che sta uccidendo la Regione e tutti i cittadini meritevoli che non avranno mai una possibilità.
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