La manovra sanitaria varata nei giorni scorsi produrrà 400 nuovi disoccupati. I lavoratori a tempo determinato che al 30 giugno non vedranno il loro contratto rinnovato o non servivano, o garantivano servizi ritenuti necessari.Immaginando che un’assunzione costi 25.000 euro all’anno e che gli assunti sono 560, con la manovra sanitaria il 70%, vale a dire 400 persone, andranno a casa, tenuto conto che le due aziende sanitarie ASP e ASM non sono in equilibrio finanziario la cui spesa complessiva risulta essere di 14.000.000 di euro.

Un ragionamento che porta a riflettere: se non servivano e quindi si possono risparmiare circa 10.000.000 di euro, evidentemente rispondevano alla sola logica clientelare. A rafforzare questa tesi c’è un dato significativo; che gli stessi sono stati assunti il 1° gennaio e dovranno essere licenziati il 30 giugno e che nel mese di marzo ci sono state le elezioni.

Se invece garantivano servizi, quali sono quelli che verranno ridotti e come si farà ad andare avanti se ritenuti necessari?

Il governo regionale riveda dunque la manovra, tagli là dove ci sono gli sprechi e i doppioni. Affronti con metodo partecipativo, coinvolgendo tutti gli attori sanitari e istituzionali e chiedendo sacrifici a tutti e non mortificando solo alcune categorie perché ritenute più deboli e meno forti elettoralmente.

La decantata buona sanità sacrificherà 400 lavoratori con le loro famiglie che dal 1 luglio saranno sotto il palazzo regionale per vedersi riconosciuto un diritto che fino a ieri hanno esercitato: quello di lavorare e assicurare servizi essenziali.

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