Di fronte all’annuncio di uno sciopero dell’intero comparto della medicina generale per il 22 e il 23 febbraio 2018 in coincidenza con     

un sciopero indetto dai sindacati dei medici della dipendenza per il 22 febbraio, l’Ordine dei Medici della Provincia di Potenza nella figura del presidente Rocco Paternò invita tutti gli attori al senso di responsabilità. Nel rispetto del diritto costituzionale riconosciuto a tutti i lavoratori di manifestare con lo sciopero i propri disagi, rivolgiamo ai medici che aderiranno allo sciopero l’invito a rispettare in modo assoluto il proprio codice di autoregolamentazione garantendo le prestazioni minime previste dalla legge in caso di sciopero onde ridurre al minimo il disagio per i nostri pazienti.

Nello stesso tempo l’Ordine dei Medici non può non sottolineare come la politica sanitaria nel nostro paese e nella nostra regione sia sempre più soggetta a vincoli e lacciuoli di natura prettamente ragionieristica. Da anni la crisi economica è stata il paravento dietro cui nascondere la volontà di non affrontare i problemi sul tappeto. Un fondo sanitario sempre più limitato, il blocco del rinnovo dei contratti (per i medici dipendenti) e delle convenzioni (per i medici del territorio), il blocco del turnover nell’area della dipendenza associata alla mancata programmazione del fabbisogno di medici, con il pericolo reale di una carenza di professionalità medica sia in ospedale che sul territorio nei prossimo anni, sono solo alcune delle problematiche che il mondo medico ha rappresentato alla politica senza avere dalla stessa alcuna risposta.

In ambito regionale l’attenzione dei nostri amministratori negli ultimi mesi è incentrata tutta sulla riorganizzazione ospedaliera, riorganizzazione nata male perché si basa su dati economici (2014) già superati, senza tener minimamente conto delle professionalità presenti nell’intero comparto ospedaliero e soprattutto senza tener conto dell’orografia del nostro territorio. La riorganizzazione dell’offerta ospedaliera in un sistema Hub e Spocke rischia da un lato di sguarnire oltre misura le aree periferiche della regione e dall’altro di ingolfare sempre di più il centro (Ospedale San Carlo e Ospedale Madonna delle Grazie).

Ma il riordino del SSR non può dimenticare oltre misura la necessità di mettere mano al sistema delle cure primarie, il territorio così com’è non è assolutamente in grado di affrontare le sfide future: piano cronicità, piano nazionale vaccini, liste d’attesa, accessi impropri al pronto soccorso.

Ecco quindi l’invito da parte dell’Ordine dei Medici ai sindacati dei medici a non dimenticare, anche nelle situazioni di estremo disagio della categoria, che la mission primaria del medico è la tutela del diritto alla salute di ogni cittadino così come garantito dall’art. 32 della costituzione.

Un pressante invito anche alla politica di non farsi dominare dalle logiche economiche ma di ascoltare le ragioni dei medici e fin da questo momento si offre come mediatore fra politica e sindacati medici onde affrontare serenamente e costruttivamente le problematiche sul tappeto, senza però dimenticare che il cittadino nel momento della malattia non è un numero ma un essere umano fragilissimo che necessita oltre che del massimo impegno del sistema sanitario per risolvere i suoi problemi anche se non soprattutto del massimo rispetto.

 

Vice Presidente Ordine dei Medici di Potenza

Dr. Antonio SANTANGELO

Loading