Aumentati di 164mila in un solo anno per effetto della crisi.Sono ormai anni che lo “Sportello dei Diritti” dimostra, cifre alla mano
anche attraverso indagini demoscopiche spesso non pubblicate sui più importanti network, le conseguenze di una crisi economica che attanaglia il Paese e che troppo spesso si cerca di nascondere. Questa volta, a Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione, pare opportuno segnalare un recente sondaggio condotto da AISE che riguarda la voglia di scappare fuori dal Belpaese (forse oggi un eufemismo) di una fetta troppo significativa di nostri connazionali. A documentarlo infatti, il decreto interministeriale (Viminale – Farnesina) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio che ogni anno “certifica”, al 31 dicembre dell’anno precedente, il numero degli italiani residenti all’estero, così come previsto dalla Legge Tremaglia sul voto all’estero. Il numero dei connazionali nel mondo continua a salire: in totale sono 4.975.299, la maggior parte risiede in Europa (2.686.431); segue l’America meridionale (1.559.591); quindi l’America settentrionale e centrale (451.186) e infine la ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide (278.091). L’anno scorso gli italiani residenti all’estero erano 4.811.163: dunque c’è stato un aumento di 164.136 persone. Proseguendo nel confronto con i dati del decreto 2016, in Europa gli italiani all’estero sono aumentati di 96.394 unità (2.590.037 nel 2015); 46.896 in più in America Latina (erano 1.512.695), 13.476 in più in America del Nord (erano 437.710), e 7.370 in più in Africa, Asia, Oceania e Antartide (erano 270.721).
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