“A Mirafiori ha vinto la dignità degli operai e hanno perso l’arroganza di Marchionne e la complice assenza del governo”. Così il capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, commenta l’esito del referendum nello stabilimento torinese della Fiat.

“Il ricatto e le minacce dell’ad di Fiat, vergognosamente avallate da Berlusconi e Sacconi, non hanno funzionato – continua l’esponente IdV –. Chi si aspettava un plebiscito per il sì deve fare i conti con la risposta forte degli operai delle linee di montaggio, i più penalizzati da un accordo anacronistico, che anche con la pistola puntata alla tempia non si sono fatti intimidire ma hanno detto chiaramente che i diritti non si barattano per la promessa di qualche euro in più in busta paga. Ora Marchionne prenda atto del voto, accantoni il suo sciagurato autoritarismo e la smetta di negare la rappresentatività della Fiom. Non è infatti accettabile che il sindacato più rappresentativo resti fuori dalla principale realtà industriale italiana. Se Marchionne pensa di aver vinto nei numeri – conclude Belisario – c’è un paese intero che ha capito di contare ed è pronto per far rinascere l’Italia”.

 

 

 

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