Parte un’azione legale collettiva che interessa circa tremila lucani, organizzata dall’Ufficio Legale dell’Associazione Tutor dei consumatori. In seguito ad un errore del sistema informatico, i dati personali e sanitari di circa tremila lucani finirono su Internet, accessibili a chiunque. Il caso si è verificato due anni fa e fu subito denunciato dall’associazione Tutor dei consumatori di Potenza.

La divulgazione di quei dati personali, anche se per pochi giorni, ha esposto tutte le persone interessate al rischio di “furto d’identità”.Essendo stata violata la privacy e in particolare le norme a tutela dei dati sulla salute, l’Ufficio legale dell’associazione Tutor dei consumatori ha organizzato un’azione legale per far ottenere un risarcimento alle persone danneggiate. E’ la più importante “azione legale collettiva” mai organizzata in Basilicata.

Nei giorni scorsi i cittadini interessati hanno ricevuto una lettera informativa. Il telefono dell’associazione è stato preso d’assalto. Alcuni si sono allarmati o hanno pensato che si trattasse di una notizia falsa, perché la linea era sempre occupata. “Desideriamo rassicurare i destinatari della lettera – ha detto il presidente Dino Potenza. – Non si tratta di uno scherzo o di una truffa, e non esiste un pericolo imminente. L’attività è stata realizzata nell’interesse dei cittadini – ha specificato Potenza – anche grazie ad uno staff di avvocati dell’associazione che offrono l’assistenza legale gratuitamente”.

Dalla sottrazione di dati personali hanno origine diversi crimini, ad esempio la sostituzione di persona per crearsi una nuova identità, oppure l’uso dei dati per ottenere crediti o prestiti finanziari a nome della vittima, o atti pubblici illeciti di varia natura, sotto falso nome. Ciò premesso, l’errore verificatosi e la conseguente diffusione di dati personali è da considerarsi un fatto grave.

 

 

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