falotico cislFederalismo demaniale: si facciano bene i conti. Per il segretario della Cisl Falotico il valore patrimoniale dei beni è un dato fuorviante, bisogna valutare costi e benefici dell’operazione

 

 “Il decreto legislativo sul cosiddetto federalismo demaniale è una tappa importante verso la riforma in senso federale dello Stato, ma vanno soppesate attentamente e con la massima trasparenza tutte le implicazioni che il trasferimento dei beni demaniali potrà determinare sui conti degli enti locali”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che oggi pomeriggio sarà a Bernalda per partecipare alla tavola rotonda sul federalismo demaniale nell’ambito della festa nazionale del Partito democratico. “La Cisl è per un federalismo equo e solidale”, precisa Falotico, “se il federalismo demaniale, dentro lo schema del titolo V della Costituzione e dentro la più generale riforma del federalismo fiscale, sarà in grado di assicurare queste due condizioni, non avremo problemi a darne un giudizio positivo”.

 

Per il leader della Cisl lucana “una volta definita la lista dei beni alienabili, andranno attentamente valutati costi e benefici attesi dall’operazione. Il valore patrimoniale dei beni, riportato nella relazione della Corte dei conti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, è un indicatore grezzo che non consente una valutazione puntuale e oggettiva degli effetti che il trasferimento di una parte significativa dei beni demaniali avrà sullo stato patrimoniale e sul conto economico degli enti locali. Oltre al valore stimato dei beni, che per la Basilicata ammonta a quasi 50 milioni di euro, bisognerà considerare una griglia di indicatori ben più articolata che tenga conto dello stato di conservazione, del valore d’uso, della capacità di generare reddito e utilità sociale e, soprattutto, dei costi di gestione che andranno a pesare sui bilanci delle amministrazioni beneficiarie”.

 

“Tenendo conto della vicenda di tanti cespiti vetusti e abbandonati, che rappresentano anche un pericolo per la sicurezza, come l’ex biblioteca provinciale o l’ex dispensario di Potenza, il rischio da scongiurare – conclude Falotico – è che il federalismo demaniale, in assenza di una collaudata capacità progettuale sul territorio, al fine di una valorizzazione economica dei beni trasferiti, si risolva in un aggravio di oneri a carico degli enti locali”.

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