I lucani promuovono il presidente Bardi e la giunta regionale. Lo rilevano i risultati di un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto realizzato ad aprile.

La Regione viene promossa nei settori della Sanità e dei Servizi Sociali, mentre viene confermata la soddisfazione per quanto messo in campo per incentivare Turismo e Cultura.

Pronunciandosi sull’emergenza Coronavirus, i lucani esprimono preoccupazione per la situazione economica del Paese, più che per quella della Basilicata. Nella sfera personale è in calo la paura per la salute propria e per quella dei familiari, che prevale, però, su quella per il proprio lavoro.

Rispondendo sulla capacità di gestione dell’epidemia da parte delle istituzioni, i cittadini della Basilicata confermano una maggiore fiducia nel governo regionale piuttosto che in quello nazionale.

Infatti, la quasi totalità dei residenti intervistati valuta adeguate le misure restrittive prese dal governo Bardi per contenere il contagio, malgrado la Basilicata non risulti tra i territori più colpiti.

Resta stabile e positivo il giudizio sulla gestione dell’emergenza nel territorio, valutata “corretta”.

Promossi anche sia l’informazione ai cittadini fornita sul Coronavirus che la gestione e il controllo delle regole. Un giudizio sufficiente è dato, invece, sull’organizzazione sanitaria attuale.

Relativamente alle misure anticrisi, sono stati rivolti quesiti per valutare come i cittadini considerano la Covid card della Regione, che risulta conosciuta da quasi metà del campione ed è stimata più che positivamente.

Nell’emergenza Coronavirus le preoccupazioni dei lucani convergono, soprattutto, sulla carenza di strutture e di personale sanitario sul territorio lucano, seguite dall’arrivo di una nuova crisi economica globale.

Sulla capacità della Regione di difendere gli interessi dei cittadini, rimane positiva la fiducia nell’operato dell’ente per ciò che concerne la tutela delle esigenze economiche. Mentre sullo stesso tema ci sono giudizi negativi sull’azione del Governo nazionale.

Più della metà degli intervistati immagina una diminuzione delle entrate per il prossimo mese e tra questi un terzo stima una diminuzione dei propri introiti pari o superiore al 50 per cento. Se la situazione attuale continuasse a perdurare, però, quasi un terzo pensa di non avere bisogno di aiuti economici. Guardando al proprio futuro lavorativo nei prossimi mesi, più della metà degli intervistati ritiene di continuare la propria attività. La sanità, infine, è il settore indicato dalla quota maggiore di intervistati come quello che, dopo lo stop imposto dal virus, necessiterà di riorganizzazione.

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