Il vecchio dispensario marcisce indisturbato da almeno 20 anni in via Vaccaro. Il coordinatore dei gruppi di opposizione in Consiglio provinciale di Potenza, Aurelio Pace, protocolla un’interrogazione. Premette nel documento l’esistenza, disseminate nel corso degli anni, di tracce di protocolli d’intesa fra Comune, Provincia, proprietaria del bene immobile, e diversi soggetti.
“Iniziative che certamente hanno prodotto pubblicità per qualcuno, dichiara il coordinatore, ma che non hanno ancora portato risultati concreti”. Troppe buone intenzioni che, senza la decisione vera di alcuno, hanno abbandonato a se stesso l’ex dispensario, facendone l’abbandono di un’intera città.
“Palazzetto per le associazioni, alloggi per universitari, centro assistenziale per anziani, addirittura, centro di recupero per i disabili motori dove è risaputo non c’è nemmeno possibilità di parcheggio”, denuncia Pace.
Irrealizzate opportunità per l’edificio dove molti di noi sono stati vaccinati, condanna certa per residenti e commercianti, costretti a litigarsi il posto con i topi, a convivere forzatamente con la prova dell’incapacità amministrativa e peggio decisionale della Provincia di Potenza.
La minoranza su questo punto è disponibile a partecipare ad un tavolo per risalire alla più giusta soluzione. Si identifichi di cosa il capoluogo ha più bisogno e quale attività meglio sarebbe svolgibile nell’ex dispensario a beneficio dell’interno quartiere e non solo. Ma si decida una volta per tutte di intervenire con la buona volontà di trovare fondi necessari a cancellare quell’onta.
Oggi, al netto dei fiumi d’inchiostro, registro “solo la ristrutturazione del tetto sfondato dal tempo. Adesso ho chiesto ufficialmente di sapere quale sorte abbia deciso la Provincia per un bene immobile che è innanzitutto un bene storico”.Ferita aperta che, come per la Villa del Prefetto, così per il dispensario, l’opposizione che rappresento vuole contribuire a sanare.
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