I primi dati dell’Osservatorio dello Spettacolo SIAE relativi a tutto il 2020 solo in parte riescono a fornire un quadro esauriente delle gravissime ripercussioni della pandemia sul mondo dello spettacolo perché si limitano ai biglietti e quindi agli incassi in sale teatrali, sale da concerto, cinema e in altri spazi, ma non tengono conto dell’annullamento degli spettacoli all’aperto che da noi in Basilicata rappresentano il numero maggiore di eventi. E’ il commento di Mario Bellitti, direttore artistico del Festival di Potenza e promoter di eventi di spettacolo. Se ci limitiamo infatti a quelle che la Siae cataloga come “attività di ballo e concertini” a causa dell’emergenza coronavirus che ha cambiato molto gli stili di vita e le abitudini degli italiani, nel 2020 gli ingressi si sono ridotti del 78,53% con la spesa al botteghino che è diminuita del 78,03%. A questa tendenza nazionale si aggiunge la situazione ancora più negativa della Basilicata dove come è noto le sale e le strutture in grado di ospitare spettacoli dal vivo sono in numero ridotto e con capienza molto limitata. E’ bene ricordare che specie nella nostra regione per le caratteristiche specifiche delle attività di spettacolo, animazione, intrattenimento e cultura – sottolinea Bellitti – sono rarissimi i casi di operatori ed associazioni che hanno ricevuto aiuti e ristori sia nazionali che regionali. Pertanto il blocco totale degli spettacoli ha prodotto una situazione di sofferenza socio-economica che, purtroppo, si protrae in questi primi mesi del nuovo anno. Senza dimenticare gli artisti, i tecnici, i collaboratori, le numerose figure di lavoratori stagionali e precari. Se non vogliamo cancellare del tutto le esperienze e le professionalità artistiche di tanti anni, penso in particolare al Festival di Potenza che ha 20 anni di vita ed è la manifestazione di spettacolo più longeva non solo in Basilicata ma in tutto il Sud, c’è quindi bisogno di individuare misure straordinarie di sostegno in previsione della ripresa degli spettacoli dal vivo. Come operatori abbiamo idee e proposte che vorremmo sottoporre prima di tutto alla Regione anche per definire protocolli di sicurezza perché alcune manifestazioni si possano svolgere in sale o all’aperto in presenza di pubblico sia pure limitato. Non è pensabile che il Festival di Sanremo si possa tenere e tutto il resto va cancellato.