“Rivolgo un appello al governo affinché prenda seriamente in considerazione l’ipotesi di chiedere agli Stati Uniti di aprire al mercato europeo, magari a prezzi calmierati, i test diagnostici rapidi del Covid-19, oggi disponibili solo in territorio americano. Potrebbe essere un modo efficace per accelerare significativamente il contenimento del contagio in Italia e negli altri paesi europei. Se è vero che questa pandemia è un problema globale, allora la sua soluzione non può che essere globale. Questa strada permetterebbe di alleggerire il carico degli ospedali e di mappare il contagio senza ledere i diritti democratici dei cittadini”.
Lo ha detto il senatore Saverio De Bonis commentando la notizia di nuove autorizzazioni della Food and Drug Administration (FDA) americana all’uso di dispositivi di diagnostica rapida del coronavirus negli Stati Uniti.
“La FDA – spiega il senatore – ha dato il via libera all’uso di un nuovo test molecolare portatile dell’azienda Abbott per eseguire diagnosi rapide sul Covid-19 senza bisogno di un laboratorio: 5 minuti per i risultati positivi e 13 per quelli negativi. Per recuperare il ritardo nella mappatura del contagio, l’autorità statunitense in queste settimane ha approvato i test diagnostici rapidi anche di altre aziende, che tuttavia richiedono laboratori e tavoli di lavoro. La Abbott, che peraltro ha una sua filiale in Italia, produrrà cinque milioni di test al mese, ma solo per gli americani. Sarebbe il caso di mettere da parte le polemiche e svolgere un’azione concreta di convincimento affinché questa emergenza venga affrontata in modo concertato in tutto il mondo”.
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