Con l’intervento di ieri in Consiglio Regionale sul commissariamento ASI di Potenza, del Consigliere Regionale della PDL Nicola Pagliuca, si è avuta l’ulteriore conferma su come l’attenzione rivolta alla questione non sia in merito alla “persona”, ma alle condizioni con cui la giunta è arrivata all’atto terminale di tale commissariamento.

Pagliuca ha dichiarato di sentirsi particolarmente coinvolto rispetto alla materia affrontata in Consiglio per ragioni personali, di amicizia, nonché politiche che lo legano da sempre all’Ing. Navazio.
“La posizione del Sindaco di Melfi, impegnato ad amministrare con una maggioranza solida, ben collocata politicamente, mi rende sereno”, dichiara Pagliuca, “sia sotto l’aspetto personale che politico”.
L’occasione è stata utile per il consigliere dell’opposizione di fare un excursus dei consorzi industriali partendo dal post terremoto dell’80 dove la industrializzazione ha visto da sempre una gestione assolutamente dissestata.
Ma torniamo alla questione del metodo, quello con cui si è giunti alla nomina del commissario ASI di Potenza.
Pagliuca conferma le sue perplessità sull’efficacia di questo atto dove viene recuperata la figura politica di un amministratore di un Comune dove è insediata la maggiore area industriale della nostra regione, intervenendo così in maniera arbitraria sulla riforma dei sistemi che, continua l’esponente della PDL, non c’è mai stata.
Esiste un difetto di relazione fra maggioranza e opposizione che dovrebbe far riflettere chi è al Governo Regionale in questo momento, in quanto è nell’aula consiliare che si sviluppa la politica della nostra regione; priva invece di confronti come la riforma del consorzio ASI, che non ha visto un confronto in commissione, del cui testo l’opposizione non ne ha avuta traccia, eppure conclude Pagliuca il tempo necessario per espletare un iter normale ci sarebbe stato, forse addirittura maggiore di quello messo a disposizione del commissario (sei mesi) per risolvere una crisi industriale che parte appunto dal 1980.

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