Fiat, Falotico e Zenga: “Il contratto non si tocca”I segretari di Cisl e Fim considerano inaccettabile l’ipotesi di disdetta del contratto nazionale da parte della Fiat circolata in questi giorni

“La Fiat vuole disdettare il contratto nazionale dei metalmeccanici? Non se ne parla neanche e Marchionne dovrà misurarsi con la reazione tenace del sindacato responsabile”. Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, considera una “boutade estiva” l’ipotesi di azzerare il contratto collettivo nazionale per i lavoratori della Fiat. “Se è una tattica, è certamente di pessimo gusto”, osserva Falotico, sottolineando che “se si dovesse verificare un’ipotesi del genere, sarebbe una decisione sciagurata che è in antitesi allo spirito di collaborazione e di coesione che ha portato all’accordo sulla riforma contrattuale con Confindustria, nonché al conseguente rinnovo contrattuale nel settore metalmeccanico”.E il segretario generale della Fim lucana, Antonio Zenga, rincara la dose: “Il contratto nazionale resta la nostra trincea e non ci sono margini di negoziazione, nel contratto c’è tutta la flessibilità di cui ha bisogno la Fiat e con l’accordo di Pomigliano il sindacato responsabile ha già dato, se poi Marchionne vuole la deregulation totale del lavoro, sapremo essere convincenti e gli faremo cambiare idea, perché anche i sindacati riformisti nel loro piccolo s’incazzano. Piuttosto che pensare a come smantellare il contratto nazionale – conclude Zenga – Marchionne farebbe bene a pagare il premio di risultato ai lavoratori di Melfi e concretizzare l’obiettivo dichiarato nel piano industriale di portare la produzione alla Sata a 450 mila vetture”.

 

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