La Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata con la quinta assemblea regionale elettiva, che si è svolta a Potenza, ha completato la fase di autoriforma e di trasformazione in nuovo sindacato degli agricoltori e in “sindacato dei luoghi” con l’obiettivo di rappresentare non solo i fattori economico-produttivi ed imprenditoriali del mondo rurale ma anche quelli territoriali. All’assemblea, aperta dal presidente Donato Distefano che è stato riconfermato per il prossimo triennio e conclusa dal presidente nazionale Giuseppe Politi, sono intervenuti tra gli altri il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, l’assessore regionale all’agricoltura Vilma Mazzocco, il presidente del Cra Romualdo Coviello, il prof. Ettore Bove dell’Università della Basilicata e la sen. Maria Antezza.
Insieme all’autoriforma, che sancisce la nomina negli organismi dirigenti per il 90% di agricoltori e la riorganizzazione in tre macro-aree, è stato presentato il progetto economico per l’agricoltura lucana che si basa sul “giusto reddito” agli agricoltori e sulla “governance” nel settore primario, costruendo una filiera equilibrata, rispettosa delle varie componenti che vi concorrono e contenendo i costi di produzione e gli oneri burocratici.Il settore agricolo – è stato sottolineato – contribuisce per il 6% del Pil lucano e in termini di valore aggiunto per il 5,8%; l’occupazione in agricoltura è a circa il 7%, il doppio della media nazionale e fra i più elevati nelle regioni del Sud; le aziende assuntrici di manodopera in Basilicata sono oltre 5mila, con oltre 2 milioni di giornate di lavoro dipendente ed oltre 7 milioni di lavoro autonomo all’anno.Per rimettere al centro dell’agenda politica i problemi dell’agricoltura, il presidente della Cia (circa 35 mila iscritti) ha rilanciato il Patto con la società: coniugare e capitalizzare le nuove opportunità che si aprono per il settore agricolo che assume ed esercita funzioni plurime multifunzionali che, senza trascurare e partendo da quelle classiche e produttive sul versante delle produzioni alimentari, passando ai servizi, alla produzione di beni d’interesse pubblico, da quelli ambientali, alle risorse naturali, la biodiversità, l’energia da fonti rinnovabili, sino a garantire vitalità alle aree rurali, coesione territoriale. L’assemblea si è conclusa con l’elezione di 44 componenti della direzione regionale.
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