Rimborsi bloccati a causa di “dettagli da limare”, che nascondono le diverse volontà all’interno del Governo. Avviare subito i decreti, non accetteremo ulteriori rinvii.
Il copione si ripete: dopo gli altisonanti annunci del Governo sul via libera ai rimborsi, ci troviamo di nuovo in una fase di stallo.
Dei decreti neanche l’ombra. Stavolta l’alibi riportato fa riferimento a dei “dettagli ancora da limare”.
Dettagli che consisterebbero, ancora una volta, in un contrasto all’interno del Governo, tra chi non intende cedere terreno e chi, facendosi forte del mancato consenso unanime delle “associazioni” nate in rappresentanza dei risparmiatori, lo strumentalizza per diffondere dubbi e tenere ancora aperta la questione.
Nonostante le rassicurazioni del Governo, quindi, non si capisce ancora quale sarà l’evoluzione delle disposizioni illustrate lunedì, che prevedono il rimborso automatico ove ricorra una di queste due condizioni: 35.000 Euro lordi (reddito della persona fisica) o 100.000 Euro di beni mobiliari, senza attendere il pronunciamento di un arbitro terzo.
Una soluzione che incontra il nostro accordo, in quanto si trova in linea con le proposte avanzate da mesi. A tali disposizioni riteniamo tuttavia fondamentale integrare dei canali preferenziali per il ristoro dei risparmiatori in maggiore difficoltà, privilegiando i soggetti in condizione di disagio economico e coloro che sono stati costretti a sottoscrivere azioni baciate.
Il rischio, però, è che anche questa volta l’unica cosa che i risparmiatori otterranno saranno delusione e rabbia per gli ulteriori ritardi e per le promesse tradite.
“Non accetteremo ulteriori ritardi.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. “Per questo è necessario che il Governo trovi un accordo tra le sue diverse anime e proceda immediatamente con l’avvio dei decreti per sbloccare i rimborsi. Siamo pronti a mobilitarci nuovamente, fino a quando non otterremo giustizia per i risparmiatori truffati.”
Ogni giorno che passa alimenta la presa in giro nei confronti dei risparmiatori e la perdita di credibilità da parte di un Esecutivo che si fa forte del consenso e della fiducia dei cittadini, senza rendersi conto che in questo modo li sta perdendo del tutto.
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