Sui 35 milioni di euro stanziati per Programma Speciale Senisese al 27 settembre risultano impegnati circa 33,5 milioni di euro, mentre la spesa effettuata ammonta a circa 2,5 milioni di euro. Lo si è appreso nel corso dell’audizione del dirigente dell’Ufficio Programmazione e Controllo di gestione della Giunta regionale, Francesco Pesce, che nel pomeriggio ha illustrato ai componenti della quinta Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale (Controllo, Verifica e Monitoraggio) lo stato di attuazione delle varie iniziative previste.
Per il presidente dell’organismo, Michele Napoli (Pdl), “si tratta di una percentuale di spesa irrisoria, considerando che il programma è rivolto ad un area veramente depressa, in cui negli ultimi dieci anni la popolazione è diminuita del 10 per cento e in cui si registra il pil pro capite più basso della Regione”. Alla riunione erano presenti i consiglieri Navazio (Ial), Dalessandro (Pd), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu), Mazzeo (Idv), Singetta (Api), Mollica (Mpa) e Falotico (Plb) che hanno posto vari interrogativi sull’efficacia di un progetto complesso, frutto della concertazione con gli enti locali interessati per la realizzazione di iniziative che coinvolgono diversi attori sociali e sono per la maggior parte nella fase di avvio.
Il Programma Speciale Senisese, finanziato con 35 milioni di euro “per il parziale ristoro dei costi ambientali e delle limitazioni d’uso delle suscettività produttive del territorio connessi alla fruizione interregionale delle risorse idriche”, prevede infatti quattro linee di intervento: 5,5 milioni di euro sono stati assegnati ai quindici Comuni dell’area per migliorare l’offerta di servizi pubblici collettivi; per il sostegno al sistema produttivo locale sono stati stanziati circa 17,4 milioni di euro, che serviranno anche per sostenere le imprese della zona ammesse ma non finanziate con i bandi regionali per le pmi; ci sono poi le iniziative per lo sviluppo turistico (circa 11,3 milioni di euro) ed i fondi per la progettazione e l’assistenza tecnica (790 mila euro).
In precedenza era stato audito il direttore generale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Andrea Des Dorides, che ha parlato dei programmi dell’azienda con particolare riferimento a quelli relativi al reparto di cardiochirurgia, oggetto nei giorni scorsi di attenzione da parte della stampa. A riguardo, Des Dorides ha precisato che non esiste nessun problema all’interno del reparto che non sia la normale dinamica che si crea in ogni posto di lavoro. Anzi – ha sostenuto – avere sei primi operatori su nove, mentre si distribuiscono gli interventi con un “peso medio” omogeneo è un dato positivo che va nella direzione opposta. Anche l’immagine di un ospedale San Carlo che “ha perso smalto” non corrisponde al vero: tutti i dati principali (interventi, migrazione sanitaria, peso delle attività) – ha concluso Des Dorides – indicano una tendenza lievemente positiva.
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