Si è tenuta oggi, presso il Gargallo Hotel di Tito, l’assemblea delle pensionate organizzata dal Coordinamento Donne Spi CGIL e dallo Spi CGIL Basilicata, dal Titolo “se non ora quando? Difendiamo i nostri diritti”,
in cui è intervenuta la responsabile nazionale Mina Cilloni.La giornata di riflessione si colloca in un periodo particolarmente delicato per il nostro Paese, in quanto assistiamo a comportamenti pericolosi ed offensivi della dignità delle donne anche da parte di alcuni rappresentanti delle istituzioni. La donna viene vista più come oggetto che come soggetto minando nelle fondamenta valori, principi e diritti conquistati con tanti anni di lotte. La CGIL, fedele ad una linea che ha visto la piena valorizzazione del merito, a prescindere dalle differenze di genere, oggi è guidata da una donna, Susanna Camusso, e vede all’interno del suo gruppo dirigente, ad ogni livello, la presenza costante delle donne, della loro forza ed energia, della loro intelligenza critica che per troppo tempo è stata relegata a ricoprire ruoli di secondo piano.Nel frattempo, pero’ in Italia siamo ancora di fronte a sacche di disoccupazione femminile preoccupanti che, in alcuni casi, nel Mezzogiorno, assumono picchi del 30%.Le donne dello Spi CGIL ribadiscono con forza la necessità di chiedere ed ottenere reali condizioni di parità nell’accesso al mondo del lavoro e nella definizione della parità salariale.Non è più possibile relegarci esclusivamente nella sfera domestica, mettendoci di fronte alla necessità di sostituirci allo Stato, a causa della mancanza di una rete di servizi (asili nido, servizi per diversamente abili, per non autosufficienti etc.) e di uno stato sociale poco attento ai bisogni reali delle famiglie.Il Coordinamento Donne Spi Cgil Basilicata ribadisce con determinazione la necessità di sancire un patto intergenerazionale utile non solo a difendere i diritti acquisiti ma anche a lavorare per costruirne di nuovi, legati alle strategie politiche ed ai nuovi rapporti di forza e di conflitto che coinvolgono, pensionate, pensionati, lavoratrici, lavoratori, giovani, precari, migranti, in un momento particolare per il nostro Paese in cui mentre si festeggiano i 150 anni dell’unità si cerca di dare risposte serie e condivise a questioni scottanti come quella dell’accoglienza dei profughi in fuga dal Nord Africa flagellato dalla guerra.Da oggi per il coordinamento donne Spi Cgil si apre una fase intensa di assemblee e di rapporti stretti con le persone per diffondere le ragioni che hanno portato la nostra organizzazione a proclamare lo sciopero generale per il prossimo 6 maggio. Troppe ombre aleggiano sulla strada della parità e dei diritti e per questo motivo il 6 maggio dovremo essere davvero in tanti a scendere in piazza per dare un segnale condiviso, per conferire forza e determinazione ad una piattaforma carica di contenuti che il Governo dovrà necessariamente prendere in seria considerazione.Il Coordinamento Donne dello Spi Cgil di Basilicata ha approvato un ordine del giorno in cui si esprime piena solidarietà al popolo libico, impegnato in una guerra di liberazione dall’oppressione di un feroce dittatore, per affermare i valori di libertà ed autodeterminazione. Inoltre si sottolinea la necessità di risolvere la situazione attraverso i canali diplomatici e non mediante l’uso della forza.
Condanniamo l’atteggiamento del Governo che sta creando una situazione esplosiva a Lampedusa calpestando la dignità dei lampedusani e dei profughi. Il Coordinamento Donne Spi Cgil Basilicata chiede alle istituzioni di attivare tutti gli strumenti utili a garantire l’accoglienza dei profughi, cosi come ha stabilito il piano di riparto degli stessi, sulla base della popolazione di tutte le Regioni Italiane, in modo da garantire la stabilità sociale.
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.