“A seguito della notizia di stampa secondo cui il Comune avrebbe affidato al titolare di capre e pecore Emanuele Confuorti l’area dell’ex scuola rurale nel Parco della Murgia Materana, l’Ente Parco ha fatto richiesta di accesso agli atti del Comune ai sensi della L. 241/90 al fine di comprendere come sia stato possibile giungere ad una soluzione che anziché risolvere un problema ne produce decisamente molti di più e di gravità inaudita. Anziché individuare l’ex scuola rurale, che tra l’altro non avrebbe i requisiti di carattere igienico-sanitario per ospitare animali, il Comune, infatti, avrebbe dovuto eseguire l’ordinanza del sindaco Michele Porcari che in data 20 dicembre intimava il Confuorti a far rientrare il gregge nel luogo ufficiale di stabulazione sito a La Martella a seguito di quanto disposto dal Servizio Veterinario della Asl per le operazioni di controllo per i problemi legati alla brucellosi. L’Ente Parco nei mesi scorsi aveva pressantemente fatto conoscere al Comune la propria posizione riguardo alla vicenda Conforti per l’occupazione abusiva della chiesa rupestre di San Falcione e per la pratica del pascolo abusivo, nonchè per i danni già procurati al patrimonio storico pubblico ed a quello ambientale che necessitano adesso di interventi di risanamento e ripristino. L’aver ignorato tali problemi, spostandoli solo come localizzazione sempre all’interno del Parco, spingendo il Conforti a continuare la pratica del pascolo abusivo, denota una scarsa considerazione dell’altrui lavoro e per il patrimonio di biodiversità di cui il Parco è gestore. Ignoranza e superficialità fanno si che problemi di ordine sanitario si aggiungano a quelli già denunciati mettendo in serio pericolo anche il lavoro onesto degli allevatori che legittimamente e da generazioni operano sullo stesso territorio e che hanno accettato di buon grado la nascita del Parco per operare secondo nuovi programmi di sviluppo compatibile. Attività svolte abusivamente, occupazione illegittima di immobili, scarsa attenzione per l’igiene e la sanità degli animali non possono e non devono trovare comprensione in alcun luogo. L’Ente Parco si impegna a proseguire nell’opera di tutela degli interessi legittimi adottando tutte le misure necessarie per fare in modo che tale situazione cessi in modo definitivo e nel più breve tempo possibile.”
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