circa l’80 per cento dei centri lucani è in via di spopolamento e “scopriamo” che la “Basilicata che cresce” è preceduta solo dalla Calabria per indice di povertà.
Storditi da un tourbillon di manifestazioni canore e goderecce, siamo precipitati in una sorta di Sanremo agostana gestita dalla Regione Basilicata e dai vari assessorati al turismo, spettacolo et Kultura. Tra un brano musicale e l’altro, il tessuto socio-economico regionale va in frantumi: circa l’80 per cento dei centri lucani è in via di spopolamento e “scopriamo” che la “Basilicata che cresce” è preceduta solo dalla Calabria per indice di povertà. Le fabbriche aperte con contributi pubblici di varia natura chiudono a getto continuo e, alla fin fine, verrebbe da chiedersi se non sia il caso di rinominare l’assessorato alle attività produttive in attività im-produttive. Intanto, in Calabria gli inquirenti scoprono l’ennesima truffa ai danni dell’Unione Europea, ma qui sembra essere un autentico tabù parlare del “Baco da seta” in quel di Montescaglioso. Ma consoliamoci, mentre sulle disastrate strade lucane si muore, mentre i treccartari seduti in consiglio regionale hanno trasformato via Anzio in un Comitato d’Affari – gli affari loro naturalmente – tra le grandi opere concluse in questa estate lucana possiamo annoverare il finanziamento di un mega concerto in quel di Senise, dove hanno cantato big del calibro di Bennato e Alex Britti. Cosa volete farci: loro cantano e noi portiamo la croce, e i gatti e le volpi continuano a sbrigare i loro affarucci, a spartirsi il territorio e a dichiarare che questo è il migliore dei mondi possibili. Io canto, tu canti, egli canta, ma tutto sommato non si è sempre detto: canta che ti passa? Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Coordinatore regionale RNP e Segretario Radicali Lucani
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