Squadra che vince non si cambia! Se questa e' la regola, i recenti avvicendamenti istituzionali alla Regione Basilicata significano, invece, che il primo Governo De Filippo ha perso, e per riguadagnare postazione occorrono nuovi? e freschi? giocatori e nuovo governo, in base a regole del gioco, sempre poco chiare per i cittadini. Già nel 2005 il Presidente De Filippo nella sua relazione programmatica parlava, tra l'altro, di un tempo nuovo della politica lucana e dell'urgenza e importanza di redigere il nuovo Statuto regionale, rendendosi conto, comunque, della necessità di dover risolvere delle questioni ereditate dalla precedente Giunta Bubbico. Impegni dei quali non era assolutamente preoccupato, anzi, di fronte ad una crisi della Regione Basilicata, investita e coinvolta inevitabilmente da quella nazionale, si dichiarava forte della continuità di un percorso amministrativo e progettuale con quanti l’avevano preceduto. Oggi, a distanza di due anni e dopo una crisi politica della sua maggioranza, nella nuova relazione programmatica, alquanto stringata rispetto alla precedente, il Presidente De Filippo ritiene ancora che è necessario “avviare" una strutturale riforma della politica che assuma come paradigma della governabilità il criterio della partecipazione democratica nella programmazione, nella gestione, nella valutazione dei risultati secondo criteri di efficacia, trasparenza ed equità sociale. Viene da obiettare: in assenza "colpevole" dello Statuto regionale, nessuno, in tutti questi anni trascorsi, ha mosso un dito per la redazione dello strumento "principe" per la realizzazione di obiettivi comuni, come si può pensare di parlare di democrazia partecipata? Opportunamente, per perdere altro tempo, o forse, semplicemente dimentico della precedente urgenza, il Governatore De Filippo fa ritornare in auge la necessità della stesura dello Statuto Regionale, la cui elaborazione era considerata gia' prioritaria nella precedente legislatura regionale. Altra obiezione: se bisogna cambiare la mentalità e il modo di fare politica, come mai sono entrati a comporre la giunta uomini che, si fa notare, sono o sono stati i responsabili dei maggiori partiti della coalizione di maggioranza? Sorge il dubbio che il Presidente abbia voluto condividere in solido la responsabilità politica di un governo e di una maggioranza che non ha fatto niente per risollevare le sorti della Regione Basilicata. E che, probabilmente, non ha alcuna intenzione di risollevare, considerato che per il suo sviluppo, per la soluzione delle problematiche legate alla disoccupazione, all'emigrazione, alla carenza infrastrutturale, alla crisi del tessuto industriale esistente, anche in questa nuova fase, non vengono date certezze, ma ci si limita ad enunciazioni già vecchie, i cui provvedimenti collegati non hanno mai inciso in maniera determinante sulla realtà del nostro territorio. Unica novità, ne prendiamo atto, è che anche il Presidente De Filippo si è accorto di quanto sostenuto da tempo dagli esponenti di AN: occorre una interazione tra formazione e impresa per far sì che non ci sia uno spreco di tempo e di risorse, così come accaduto sino ad oggi, con fior di milioni buttati al vento o finiti nelle tasche delle società di formazione. Tra inutili perdite di tempo, tra vecchie idee riciclate e soliti problemi di poltrone, gli unici a pagare il conto sono i cittadini lucani. Fintanto che ci saranno queste manovre politiche e rimarranno al governo sempre le stesse persone, mosse dalle stesse logiche partitiche e di potere, non ci sarà mai soluzione agli annosi problemi della questione Basilicata.

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