Intervenendo a Grassano, nel corso della cerimonia inaugurale della rassegna intitolata “Il presepe nell’arte e nella tradizione”, la presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Maria Antezza, ha affermato che “iniziative come queste rappresentano anche l’occasione per riscoprire valori che, nella frenesia dell’era moderna, tendiamo a dimenticare. Il presepe ha il senso della luce che illumina le nostre coscienze e le nostre menti perché si aprano al dialogo con l’altro, con il diverso da noi, con chi ci chiede asilo. Le comunità lucane conoscono bene i valori dell’accoglienza e dell’ospitalità, della condivisione e della solidarietà. Questo dovrebbe essere il significato del Natale, non solo il 25 dicembre ma tutto l’anno”. Antezza ha ricordato le parole dello scrittore Tahar Ben Jelloun (‘Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi’), affermando che “evocando la nascita di Cristo attraverso il presepe, evochiamo anche i luoghi storici nei quali essa è avvenuta e perciò non possiamo non rivolgere un pensiero alla martoriata terra di Palestina ed ai tanti territori in cui la pace non alberga da troppi anni. Non possiamo non pensare alle tante vittime di soprusi ed angherie che si tramutano in offesa alla vita e ai diritti delle persone”. Ha poi aggiunto che “bisogna coltivare la pace che passa, anche, attraverso l’arte, la poesia e la musica per cercare di trovare risposte basate sui valori della cultura, della civiltà e della giustizia”. “La Basilicata è caratteristica per i suoi paesi dal calore antico come Grassano – ha aggiunto la presidente del Consiglio regionale – dove si realizza oggi un evento che si collega idealmente al Museo Mondiale della Natività di Betlemme, che fa parte del patrimonio Unesco. Una iniziativa di grande valore artistico e culturale che vuole rimarcare anche il significato sociale della memoria del Natale, che punta sul rafforzamento dell’identità lucana per poterla trasferire alle nuove generazioni, eredi ideali di una tradizione in cui i giovani si possono riconoscere e attraverso la quale possono consolidare il legame con la loro terra”. Antezza ha infine ringraziato il maestro Massimo Maizzani, “che ha onorato questa manifestazione con la sua presenza e la sua arte”, ed il maestro Francesco Artese “che, con le sue belle opere ha portato nel mondo uno spaccato della nostra civiltà”. Ha inoltre rivolto un caloroso indirizzo di saluto, anche a nome del Consiglio regionale, a tutti i cittadini di Grassano ed agli amministratori comunali “che con il loro alacre impegno hanno permesso di realizzare anche quest’anno l’itinerario dei presepi della Basilicata da scoprire che parte da Grassano”.
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