Continua l’assurda permanenza davanti all’ingresso dell’ospedale “Madonna delle Grazie”, da parte di Eustachio Sacco, un cittadino che, da più di un mese, ha intrapreso un sit-in di protesta, pretendendo un risarcimento in denaro per la rottura di un dente a sua moglie, che sarebbe avvenuta durante un intervento. L’Asl n.4, da parte sua, dopo aver prodotto una relazione dettagliata sull’accaduto, preparata dal Capo dipartimento dell’Area chirurgica, ha girato la pratica alla Compagnia di Assicurazioni, la quale sta attualmente svolgendo le ricerche e gli approfondimenti necessari per la eventuale liquidazione. Ma Sacco, persona che vive di espedienti ed è abituata a spremere soldi alle assicurazioni, procede a suo modo, “picchettando” l’ingresso del nosocomio, dove peraltro sistema cartelli diffamanti contro l’operato dei sanitari, ma anche nei confronti dello Stato, dal quale ha ottenuto un risarcimento che oggi nega, e dell’intero sistema sanitario regionale e nazionale. La Direzione Strategica dell’Asl n.4 ha voluto finora mantenere bassi i toni della polemica, per non infierire nei confronti di una famiglia che, al di là delle esternazioni di Eustachio Sacco, è oberata dal problema, ben più grave, della grave malattia di sua moglie, come egli stesso va dicendo. Il personaggio, però, è noto a tutti, e già con la precedente Direzione aveva cercato di spillare soldi, inventandosi una epatite da trasfusione, che aveva invece contratto in un ospedale extraregionale, come risulta da documentazione in nostro possesso. Ma ora che la situazione si è fatta insostenibile, interviene nella vicenda il dr. Domenico Maroscia, direttore generale dell’Azienda: “Questa persona è un lestofante – afferma –, che ha sempre speculato sulle assicurazioni. Oggi noi siamo stanchi di “lasciar perdere”. Contro Sacco è stata adesso sporta una denuncia da parte dell’Ufficio Legale dell’Asl n.4, per diffamazione e procurato allarme. Inoltre, come Azienda, non ci sentiamo tutelati, in questa vicenda, neppure dalle forze dell’ordine. Tutti i giorni Sacco è davanti all’ospedale con quei cartelli, ad insultare la professionalità dei nostri operatori, a tentare di convincere i cittadini che nel nostro nosocomio “rischiano la vita”. E, tutti i giorni, i nostri dirigenti ospedalieri e i vigilantes chiamano Questura, Polizia, Digos, Carabinieri. Ma finora, nulla è cambiato: Sacco continua a stazionare sul posto, a mettere in allarme gli utenti della struttura, ed è arrivato perfino ad aggredire un nostro impiegato. Vogliamo che, una volta per tutte, il Questore, il Prefetto o chi per loro ponga fine a questa insostenibile situazione”. Matera, 15 febbraio 2007 L’addetto stampa Grazia Ta
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