Ambientalisti del Movimento Azzurro appartenenti alla eco sezione lucana “tutela e sviluppo del Vulture-Melfese” hanno accertato all’interno di un bosco di castagno ubicato sulla pendice Nord/Est del Monte Vulture e ricadente in area Sic –Zps, la presenza di galle fogliari attribuibili a un imenottero: il cinipide galligeno del castagno ( Dryocosmus kuriphilus Yatsumatsu).
Questo piccolo insetto, di colore nero da adulto e particolarmente dannoso per il castagno è originario della Cina ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti.
Esso è stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo. Negli ultimi anni si è diffuso ulteriormente. I primi avvistamenti in Campania sono avvenuti nell’anno 2008. Oggi l’Irpinia, in particolare l’areale della castagna di Montella (AV), ne è totalmente infestata. Il cinipide galligeno del castagno compie una sola generazione annua, riproducendosi per partenogenesi telitoca.
Il D. kuriphilus attacca sia il castagno europeo (Castanea sativa Mill.), selvatico o innestato, sia gli ibridi euro-giapponesi. La popolazione è costituita da sole femmine partenogenetiche, lunghe circa 2 mm e di colore nero con zampe giallo-brunastre, in grado di deporre fino a 100-150 uova senza accoppiarsi. Le femmine adulte, infatti, uscite dalla galla, in un periodo che va da fine maggio agli inizi di luglio sono, senza accoppiarsi, subito pronte a ovideporre 100-150 uova.
Ogni femmina depone in genere 20-30 uova per gemma, quest’ultima si trasformerà in galla ( un ingrossamento di varie forme e dimensioni, a carico di gemme, foglie e amenti del castagno) quando la pianta sarà pronta per il risveglio vegetativo (primavera). Formatasi la galla, l’insetto s’impuperà nella propria cella per poi sfarfallare e ovideporre a fine maggio-inizio luglio.
Gli attacchi di questo temibile fitofago possono determinare gravi danni, con perdite rilevanti non solo per quanto riguarda la produzione di frutti, ma anche con riferimento agli accrescimenti legnosi.
Un diffuso attacco di quest’insetto può, inoltre, determinare un forte deperimento delle piante colpite con conseguenti danni per il patrimonio forestale del Monte Vulture è, in senso lato, per l’ecostistema bosco.
Da queste considerazioni, quindi, l’allarme al fine di sensibilizzare gli enti territoriali preposti per:
l’attuazione delle procedure di cui al Decreto del Ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali del 30.10.2007;
il controllo delle aree focolaio per limitarne l’espansione e determinarne le modalità di lotta;
la realizzazione di campagne di divulgazione nelle forme di:
1) riunioni con i castanicoltori,
2) produzione di materiale informativo,
3) convegni per consentire, soprattutto ai castanicoltori, l’identificazione di nuove infestazioni e per la loro prevenzione.
Individuare una concreta soluzione al problema volta a tutelare un patrimonio inestimabile, non solo per quanto riguarda gli aspetti economici, ma soprattutto perchè elemento fondamentale dell’ecosistema bosco nel Vulture.
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