Richiesta incontro e proposte provvedimenti amministrativi con la consulenza e collaborazione dello Studio Barillari avanzano al Comune di Matera le seguenti proposte di provvedimenti da adottare per il disciplinamento dell’impatto acustico ambientale provocato direttamente ed indirettamente da attività di pubblici esercizi in Città ed in particolare nel Centro storico/Sassi e sollecitano un incontro per illustrarle.
Le associazioni sotto elencate
“Diritti di Cittadinanza” Matera
Fed. Prov. Sunia di Matera
Fed. Prov. Federconsumatori di Matera
Assocasa Matera
APU Matera
APPC Matera
Premessa
La insostenibile situazione di disagio segnalata da residenti e ospiti delle strutture ricettive a causa del forte impatto acustico ambientale, determinato in particolare dallo svolgersi, specie in ore tardo-serali e notturne, di attività di somministrazione di bevande e alimenti effettuate spesso anche in pubblici spazi del Centro storico/Sassi, ripropone la necessità di provvedimenti di carattere amministrativo che riescano a conciliare le giuste esigenze degli operatori economici con quelle dei cittadini rivendicanti vitali diritti al riposo e alla quiete notturna, con quelle infine attinenti al decoro urbano e alla cura dell’immagine di Matera, città di cultura, di arte e prestigiosa località turistica internazionale.
Proposte operative
Si impongono intanto misure di immediata esecutività che possono affidarsi ad una apposita ordinanza sindacale, avente ad oggetto il controllo dell’impatto acustico ambientale sulla base del rigoroso rispetto della normativa vigente (tenendo conto che oltre alla Legge quadro 26 ottobre 1995, n. 447 recante disposizioni generali sull’inquinamento acustico, manca una legge regionale di attuazione, mentre a livello locale, oltre alla zonizzazione, di cui alla delibera C.C. n.31 del 23.05.1996 e ad una ordinanza sindacale Minieri n.14 del 5/2 2002, non si registrano disposizioni precise).
Bisognerà poi mettere mano a regolamenti di disciplina per la concessione di licenze per attività con problemi di impatto acustico ambientale e per l’adeguamento delle loro strutture ed attività da parte dei pubblici esercenti e titolari di ditte artigianali, tenendo conto delle “buone pratiche” seguite altrove (v. Comune di Roma, come nelle linee operative dello Studio Barillari).
Occorrerà disciplinare in quest’ottica la concessione dei permessi di costruire (civili abitazioni e esercizi commerciali e produttivi).
Bisognerà infine procedere alla predisposizione di un piano organico strutturale per il disciplinamento dell’impatto acustico ambientale sull’intero territorio comunale, a partire dalla zonizzazione da perfezionare ulteriormente per una corretta diversificazione sul territorio delle varie attività, per passare alla definizione del disciplinamento degli orari di apertura e distribuzione degli esercizi commerciali tenendo conto delle specificità storico artistiche, urbanistiche e paesaggistiche dei luoghi (v. la posizione del Sindaco di Bari sulla movida da spostare dal centro storico ad altre zone da attrezzare) e, infine, offrire tutte le altre indicazioni operative segnalate dallo Studio Barillari.
Obiettivi
Il disciplinamento delle attività deve essere presentato agli operatori ed esercenti in maniera che possano comprendere che la serie di provvedimenti individuati non mirano allo mortificazione imprenditoriale, perché, anzi, ne favoriscono il rilancio (si pensi ai benefici che deriverebbero all’offerta di turismo di qualità e di cultura dalla civiltà dell’accoglienza e dal rispetto della legalità e delle regole nel contrasto di ogni forma di abusivismo; agli investimenti per adeguare le strutture alla normativa con conseguente sostegno all’occupazione e all’impresa privata, ecc.).
Nemmeno le opportunità di svago verrebbero ridimensionate se si pensa che anche quelle più impattanti sul piano acustico ambientale possano soddisfarsi in altre zone diverse dal Centro storico.
Quest’ultimo a sua volta deve continuare ad essere, oltre che luogo privilegiato per la cultura, arte, spettacolo e musica, anche spazio che favorisce l’incontro, l’intrattenimento e la ristorazione nel rispetto delle sue caratteristiche (v. ancora le considerazioni del Sindaco di Bari, favorevolmente accolte dai baresi,cfr. La Repubblica, cronaca di Bari, 18 e 20 sett.2011).
L’adeguamento delle strutture operanti nel Centro storico/Sassi alla normativa sull’impatto acustico-ambientale non deve peraltro considerarsi come particolarmente oneroso per i titolari di attività e pubblici esercizi, solo che si pensi alle più pesanti conseguenze penali (art. 659 c.p.) e agli oneri finanziari da sopportare in caso di avvio di percorso giudiziario da parte di chi lamenta il mancato rispetto dei limiti imposti per legge concernenti l’emissione di rumori (richiesta risarcimento per danni biologici, per deprezzamento delle abitazioni dei ricorrenti, ecc.). Senza trascurare che anche l’Amministrazione Comunale potrebbe essere chiamata in causa a tal riguardo.
La consulenza e collaborazione dello Studio Barillari
Le scriventi associazioni rinviano alle linee operative curate dallo Studio Barillari, allegate, per offrire un contributo di idee e di proposte all’Amministrazione Comunale volte ad affrontare una situazione delicata e complessa, la cui risoluzione può contribuire al miglioramento della qualità della vita della nostra Città e della sua immagine agli occhi dei visitatori.
In attesa di un riscontro alla presente, si porgono distinti saluti.
Matera, 26/09/2011
per
Diritti di Cittadinanza
Angelo Bianchi
per
Federazione Provinciale SUNIA
Franco Casertano
per
Federconsumatori
Giuseppe Cotugno
per
Assocasa
Giovanni Tortorelli
per
Appc
Eustachio Appio
per
Apu
Mimma Rienzi
[allegato]
La Valutazione di Impatto Acustico Ambientale
(a cura dello Studio Acustica Barillari, Roma-Matera)
La valutazione di impatto acustico è rivolta principalmente a tutelare la popolazione esposta a emissioni rumorose, imponendo preventivamente gli accorgimenti tecnici eventualmente necessari per ridurre le emissioni sonore entro i limiti di legge; soluzione che, nella maggior parte dei casi, consente di ridurre significativamente i costi richiesti per la mitigazione nella fase di post-intervento.
La Legge
Al riguardo, l’art. 8 della Legge 26 ottobre 1995, n. 447 recante “Legge quadro sull’inquinamento acustico” prevede che nell’ambito delle procedure stabilite per i progetti sottoposti a valutazione di impatto acustico ambientale (V.I.A.A.), ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere predispongano una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere:
aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
strade di tipo A (autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), secondo la classificazione di cui al D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni;
discoteche;
circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o
impianti rumorosi;
impianti sportivi e ricreativi;
ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.
Come si redige una Valutazione di Impatto Acustico Ambientale
Aspetti generali:
Caratteristiche generali delle sorgenti sonore e descrizione dei luoghi:
indicazione della tipologia d’attività (settore chimico, tessile, ecc.);
indicazione delle zone d’appartenenza del Piano Regolatore Generale per l’area sulla quale insiste l’impianto e per le aree ad essa vicine;
una o più planimetrie orientate in scala dei luoghi interessati dal rumore emesso dall’impianto per una fascia di territorio sufficiente ad individuare i possibili edifici disturbati. La cartografia fornita deve essere inoltre corredata dalla classificazione acustica del territorio, qualora adottata dal Comune;
descrizione dei cicli tecnologici e delle apparecchiature con riferimento alle sorgenti di rumore presenti. Per le sorgenti sonore che possono dare origine ad immissioni rumorose nell’ambiente esterno o abitativo occorre dare la descrizione delle modalità di funzionamento e l’indicazione della loro posizione in pianta e in altezza, specificando se le medesime sono poste all’aperto o in locali chiusi nonché indicare la parte di perimetro o confine di proprietà interessata da emissioni sonore;
descrivere le caratteristiche temporali di funzionamento diurno e/o notturno specificando la durata e il tipo di funzionamento (continuo, periodico, discontinuo, ecc.), l’eventuale contemporaneità di esercizio delle diverse sorgenti che hanno emissioni nell’ambiente esterno;
indicare se si tratta di impianti a ciclo produttivo continuo in base al D.M. 11 dicembre 1996;
specificare, per rumori a tempo parziale durante il periodo diurno, la durata totale di attività o funzionamento.
Come si svolge
Le misure dovranno essere eseguite in prossimità dei potenziali recettori disturbati al fine di verificare il rispetto dei limiti assoluti di emissione e di immissione previsti dalla classificazione acustica del territorio nonché del valore limite differenziale di immissione. Nella relazione è obbligatorio includere: data, luogo, ora del rilevamento e descrizione delle condizioni meteorologiche, velocità e direzione del vento; descrizione del sito di misura; tempo di misura e periodo di riferimento (diurno o notturno); classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il luogo di misura; strumentazione impiegata (marca e modello) e relativo grado di precisione; indicazione della data di verifica dell’ultima taratura della strumentazione; andamento temporale dei livelli sonori e del livello continuo equivalente di pressione sonora (LAeq); diagrammi degli spettri di frequenza dei livelli minimi lineari per ciascuna misura; verifica della presenza di eventuali componenti impulsive, tonali, o del tempo parziale; giudizio conclusivo.
Cosa succede se la Valutazione dà esito negativo ?
Il piano di risanamento acustico
Per quanto riguarda i sistemi di mitigazione e gli interventi di bonifica acustica previsti nell’eventuale piano di risanamento sarà necessario fornire le seguenti informazioni:
Le motivazioni tecniche, riferite in particolare alle sorgenti sonore che causano il superamento dei limiti, che hanno portato all’individuazione degli interventi e delle modalità di adeguamento prescelte;
La descrizione tecnica dei singoli interventi di bonifica fornendo ogni informazione utile a specificarne le caratteristiche acustiche e ad individuarne le proprietà di riduzione dei livelli sonori. Inoltre, deve essere stimata la riduzione dei livelli sonori presso i recettori per i quali l’intervento di bonifica è stato progettato;
L’indicazione del termine temporale entro il quale il titolare o legale rappresentante dell’attività si impegna ad attuare i singoli interventi di risanamento acustico.
La Valutazione Previsionale di Impatto Acustico Ambientale
La valutazione previsionale di impatto acustico di una nuova opera può essere effettuata mediante modelli numerici di calcolo. A tale scopo, è necessario innanzi tutto implementare un’adeguata campagna di rilievi strumentali, con lo scopo di disporre di accurati dati fono-geometrici per la definizione delle porzioni di territorio da studiare e di rilievi acustici da impiegare per la validazione dei risultati del modello di calcolo.
Esigenze di economicità e ristrettezza dei tempi disponibili portano comunque all’esecuzione di una mole di rilievi sperimentali relativamente ridotta rispetto all’estensione dell’area da studiare, visto che il loro scopo primario è quello di fornire dati per la taratura dei modelli. I valori di rumorosità ottenuti dai modelli matematici vanno poi confrontati con i limiti di legge.
Solitamente vengono analizzate quattro diversi scenari, corrispondenti ai 2 periodi (diurno e notturno) ed alla presenza di eventuali interventi di mitigazione della rumorosità. Inoltre, qualora l’attività si estenda anche nel periodo notturno (22-06), è necessario tener conto che ci si deve confrontare con limiti di legge più bassi di ben 10 dB rispetto a quelli previsti per il periodo diurno (06-22). Analogamente, anche i valori limiti differenziali dentro gli edifici si riducono da 5 a 3 dB nel periodo notturno, e dunque per le sorgenti fisse diventa assai più problematico rientrare nei limiti, tenuto conto che il rumore residuo è più basso.
Il nostro Studio consiglia questo tipo di Valutazione preliminare per quelle tipologia di attività operanti soprattutto in orario notturno ed in contesto urbano che non siano ancora in funzione, al fine di poter PREVEDERE opere di insonorizzazione o mitigazione acustica che si renderebbero sicuramente necessarie, una volta che l’attività commerciale sia in piena attività. Dette opere di bonifica acustica, risulterebbero più dispendiose in ordine di tempo e denaro se effettuate quando l’attività sia già in funzione. Successivamente alla Valutazione Previsionale, si effettuerà la Valutazione di Impatto Acustico che darà certamente esito positivo.
La situazione oggi
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la Valutazione di Impatto Acustico rimane un documento tecnico di “corredo” alla domanda di autorizzazione all’edificazione o all’esercizio di una attività, senza che vi sia alcuna precisa responsabilità nel momento in cui quanto in essa riportato non corrisponda all’effettiva condizione di esercizio.
Il modello attualmente in vigore nella città di Roma
Procedure per il rilascio del parere di impatto acustico ambientale per attività produttive permanenti di nuova istituzione (artigianali e commerciali) o per il potenziamento di quelle già esistenti.
Fonte: http://www.comune.roma.it
Tipologia I (il modulo: A)
Esenzione dalla presentazione della documentazione previsionale di impatto acustico ambientale. Tale procedura è prevista qualora ricorrano congiuntamente le condizioni descritte nel modulo A
Tipologia II (il modulo: B)
Obbligo di presentazione della documentazione tecnica presso il SUAP Municipale : non è previsto il rilascio del parere del Dipartimento X
Tale procedura dovrà essere seguita nel caso in cui non sia applicabile la Tipologia I e comprenderà una documentazione, redatta da tecnico competente, dimostrante che le sorgenti rumorose al servizio dell’attività siano conformi ai limiti acustici previsti dalla normativa vigente
• L’istanza di autorizzazione all’esercizio/ DIA presentata al SUAP Municipale dovrà essere corredata di una copia di documentazione tecnica di impatto acustico elaborata da un tecnico competente in acustica ambientale iscritto negli appositi elenchi istituiti dalle Regioni (ai sensi dell’articolo 20 L.R. n. 18/01) e dovrà contenere le indicazioni come da Allegato 1 (Linee guida per la redazione della documentazione tecnica di impatto acustico ambientale prodotto dal Dip.X ) unitamente all’apposito modulo (Mod.B) debitamente compilato.
• Verifica da parte del SUAP Municipale della completezza amministrativa di quanto dichiarato sul modulo B; • Tale documentazione sarà depositata presso il SUAP Municipale che bimestralmente trasmetterà una scheda informativa al Dip.X – VI U.O. dei procedimenti conclusi ai fini statistici con allegati copia dei moduli (Mod.B). Sarà cura del Dip.X – VI U.O. effettuare procedure di monitoraggio e controllo sulla rispondenza dei requisiti tecnici dichiarati.
Tipologia III (il modulo: C)
Obbligo di presentazione della documentazione tecnica – è previsto il rilascio del parere del Dipartimento X Tale procedura dovrà essere seguita nel caso in cui il tecnico competente valuti che le sorgenti rumorose al servizio dell’attività possano produrre valori di emissione superiori a quelli consentiti. La documentazione tecnica deve contenere l’indicazione delle misure previste per ridurre o eliminare le emissioni sonore causate dall’attività o dagli impianti, e verrà presentata al Dip X VI U.O. ai fini del rilascio del relativo nulla-osta. (ai sensi dell’art. 8 comma 6 della L.n. 447/95).
• L’istanza di rilascio di autorizzazione all’esercizio / DIA è presentata al Dip.X VI U.O.. Dovrà essere depositata una copia di documentazione tecnica di previsione di impatto acustico elaborata da un tecnico competente in acustica ambientale iscritto negli appositi elenchi istituiti dalle Regioni (ai sensi dell’articolo 20 L.R. n. 18/01), e dovrà contenere le indicazioni come da Allegato 1 ( Linee guida per la redazione della documentazione tecnica di impatto acustico ambientale prodotto dal Dip.X) unitamente all’apposito modulo (Mod.C allegato) debitamente compilato
• Esame Istruttorio da parte del Dip.X – VI U.O.
• Se la documentazione è completa e conforme a quanto previsto dalla normativa vigente, verrà rilasciato il parere o nulla osta che verrà, successivamente trasmesso in copia al SUAP Municipale
Consigli ai proprietari dei locali – Perché dovrebbero richiedere la V.I.A.A.
Anche in questo caso il consiglio è di partire cercando il dialogo con i vicini di casa disturbati e collaborare per individuare i dettagli della questione (a volte è solo il condizionatore rotto che disturba, a volte sono certi comportamenti come le pulizie alla mattina presto o alla sera tardi, o certe serate specifiche, o il carico/scarico merci, etc.).
Nel caso ci si renda conto che da soli non si può fare molto e che servano garanzie, conviene affidarsi al più presto a un Tecnico Competente in Acustica Ambientale. Questo professionista dovrà appurare che ci sia effettivamente un disturbo e studiare delle soluzioni.
In genere l’insonorizzazione dello spazio può essere concepita al meglio e con risparmio in fase di ristrutturazione, l’ingegnere acustico dà informazioni per la realizzazioni delle opere di isolamento ma controlla e cura i dettagli dei progetti di tutti gli impianti in gioco (elettrico, aria, idrico, audio, etc.) confrontandosi con l’architetto o il geometra incaricato e tutti i tecnici del caso.
Le opere di isolamento possono integrarsi con la ristrutturazione e con il progetto architettonico dell’interno dei locali. Come già detto, l’insonorizzazione e bonifica acustica dei locali devono essere studiate per legge da un Tecnico Competente riconosciuto; ogni situazione è differente e va analizzata nei dettagli dell’edificio e del contesto: il problema è risolvibile in gran parte dei casi se c’è l’impegno e la competenza specifica di tutte le persone coinvolte. L’errore più facile è quello di affidarsi completamente ad artigiani che si basano solo sui documenti commerciali delle ditte fornitrici di materiali o, peggio ancora, sul ‘sentito dire’.
La scelta, la collocazione e l’installazione degli impianti e delle apparecchiature è fondamentale per evitare ponti acustici e per risparmiare sull’isolamento.
L’utilizzo di limitatori sull’uscita delle casse oppure la taratura dell’impianto elettroacustico è obbligatorio per legge: DPCM 16.04.1999 n. 215, ma pochi lo sanno (o fanno finta di non sapere). I locali con musica dj e dal vivo che avessero un proprio impianto residente sarebbero molto avvantaggiati, se si mettessero a norma.
Il trattamento acustico dell’interno del locale e della zona palco (se presente) migliora l’acustica interna e permette di ridurre il livello sonoro all’uscita delle casse, soprattutto toglie i ‘rimbombi e gli echi’ che rendono spiacevole stare al chiuso.
Quando si vuole avviare l’attività, la stessa scelta della localizzazione del locale dovrebbe quindi sempre prevedere un’analisi su come impatterà acusticamente verso il vicinato; il tipo di attività che si vuole realizzare influisce sulla necessità o meno di montare un isolamento acustico specifico partendo dalla collocazione urbanistica e dalla tipologia dell’edificio.
In fase di acquisto o di affitto dei locali sarebbe opportuno richiedere se sono stati studiati i requisiti acustici passivi dell’edificio: questo è obbligatorio per le nuove abitazioni ma molti comuni chiedono il rispetto dei limiti di legge anche per le ristrutturazioni. Quindi può essere un aiuto in fase iniziale partire con il piede giusto assicurandosi che lo spazio che si vuole occupare sia consono all’attività che si vuole condurre.
Consigli all’amministrazione comunale
Le zone delle città densamente popolate e i locali estivi all’aperto sono spesso le situazioni più delicate, richiedono una cura doppia dei dettagli e spesso una dialettica tra il comune, gli esercenti e gli inquilini delle civili abitazioni.
Le zonizzazioni acustiche e quindi i piani di governo del territorio devono essere realizzate in modo pratico, pensando a questa realtà che coinvolge molti Italiani
E’ inutile classificare in zona esclusivamente residenziale (con severi limiti assoluti notturni) le vie e le piazze dei ritrovi serali e continuare a dare licenze per nuove attività incrementando il problema.
Il piano di zonizzazione acustica deve – a nostro avviso – definire delle zone della città in cui si possa prevedere l’attività serale e notturna con persone all’aperto che inevitabilmente fanno rumore, deve individuare degli orari specifici per la musica, e prevedere delle possibilità di deroga a chi organizza eventi musicali e culturali e favorisce il ritrovo delle persone.
Sarebbe utile, pertanto, che le Amministrazioni locali competenti pretendessero notizie più approfondite sul tipo di attività e sul contesto in cui le stesse verranno esercitate, richiedendo una effettiva VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE, in modo da comportare un’assunzione di responsabilità più accentuata per il dichiarante.
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