«Con il passare dei giorni, desta sgomento la conferma delle condanna a morte, da parte delle autorità iraniane, nei confronti di Sakineh Ashtiani, la vedova di 43 anni, già punita con 99 frustate perché colpevole di ave avuto una relazione extraconiugale e di aver organizzato l’omicidio del marito». Lo sostiene la presidente del distretto Sud-est della Fidapa, Lucia Moccia che aggiunge: «La Fidapa è da sempre convinta dell’alto valore della vita umana e del profondo significato che il rispetto dei diritti dell’individuo rappresenta nello sviluppo delle società contemporanea.
Il nostro tema nazionale – prosegue – sottolinea infatti tali elementi e diviene, in queste ore più che mai, di drammatica attualità. Siamo convinte – prosegue – che la comunità internazionale, alla quale la Fidapa non fa mancare il proprio sostegno, saprà imporre i principi della vita su quelli delle forme più basse di dittatura e violazione dei diritti e per questo non smetteremo mai di impegnarci».
Solidarietà è stata confermata anche dalla Fidapa di Bisceglie che l’aveva espressa con forza in occasione della recente Assemblea nazionale della Federazione tenutasi il 30 agosto scorso allo Sheraton di Bari. La presidente Costanza Romito, nell’occasione, aveva dichiarato: «La lapidazione è una pena barbara e solo unendoci in iniziative indirizzate agli organi competenti nazionali e internazionali possiamo far sentire la nostra voce, la nostra forza, la nostra solidarietà. Una forza di 12000 donne solo in Italia”. La presidente di Bisceglie aveva invitato la Federazione ad accogliere l’accorato messaggio di Bernard-Henri Lévy e di unirsi alla raccolta di firme contro la condanna alla lapidazione.
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