“Se il declassamento delle zone franche urbane a zone a burocrazia zero, che modificava in peius il regime di aiuti previsto anche per la città di Matera risultasse veritiero ,sarebbe per il nostro territorio un dramma nel dramma: non è accettabile………………

una politica di taglio delle risorse per il sud cosa che la Regione Basilicata, la provincia di Matera e i comuni hanno subito , con il risultato di essere in grosse difficoltà per i propri programmi di investimento sul territorio”.

Ad esternare la notevole preoccupazione è il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici,Giuseppe Giordano .

“L’UGL Basilicata con grande orgoglio e soddisfazione sposò l’evento che vedeva incoronare la città dei sassi tra i 22 comuni interessati ad essere inserita nelle <>,ma la riprogrammazione della spesa potrebbe dare un’ulteriore colpo ai piccoli appalti e quindi al sistema delle piccole e medie imprese. La città dì Matera deve avere e mantenere il diritto a incentivi e ad agevolazioni fiscali per nuove attività economiche destinate a piccole e medie imprese,il governo ha l’obbligo di dare nell’ambito del piano straordinario per il mezzogiorno,una significativa risposta : l’UGL – continua il segretario ,Giordano – su tale questione da sempre messa in evidenza,al disagio socio-economico della nostra realtà che è una delle aree a maggior tasso dì disoccupazione , è favorevole a questi interventi mirati dì grande rilievo perché si possono aprire grandi opportunità imprenditoriali stimolando le nascite dì imprese,piccole fabbriche,industrie a garanzia ed a favorire la creazione dì migliaia dì posti dì lavoro, dando così man forte ad un territorio che lo vede dì grandi potenzialità e senza sviluppo.

Certo è- conclude Giordano – che ad operazioni dì certo livello,un segnale provocatorio,positivo e costruttivo và dato anche ai parlamentari lucani che supportarono la questione per il raggiungimento dì tale notevole risultato al quale noi UGL ancora oggi esterniamo convinzione e l’augurio dì vedere la macchina economica risalire e tante famiglie finalmente uscire da quella crisi che, ancora lì attanaglia. Se la politica di rigore del Ministro Tremonti, con l’aumento del debito pubblico, non fa che spostare il problema (e il debito) di qualche anno, impoverendo il mezzogiorno e deludendo aspettative come quella creata dalle zone franche urbane, andrebbe smentisca per il bene di un sud sempre più povero. Tutto quanto sopra dichiarato andrebbe reso da subito esecutivo in merito alla delibera assunta dal CIPE il 26 novembre 2010 della Conferenza Stato-Regione, per far fronte alle esigenze di stabilità della finanza pubblica e si renda operativa demandando ‘ad ora’ ,la possibilità di integrare lo stanziamento delle Zone Franche Urbane con risorse FAS aggiuntive “.

 

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