Ancora una volta pur di apparire sui mass media si trovano argomenti specioso e privi di ogni fondamento per attaccare il PD ed il suo gruppo dirigente. Vorrei ricordare a chi polemizza sul concorso indetto dall’ ARBEA, a cui ha partecipato Franco Labriola, che prima di notare la pagliuzza negli occhi degli altri, dovrebbe guardare la trave che ha nei propri occhi.
E’ pur vero che la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto ma non la si può penalizzare sempre e su ogni cosa, perché così facendo si alimenta ancor di più il distacco della gente dalla politica e si fomenta l’ anti politica.
Il PD in tutte le circostanze sta rendendo sempre più possibile e trasparente ogni incarico che riguardi la cosa pubblica. Cosa deve fare un cittadino che si è impegnato in politica, una volta che lascia questo incarico? Dovrebbe espatriare? Non gode degli stessi diritti di tutti gli altri?
Può partecipare a concorsi pubblici alla pari di tutti, o deve essere sempre criminalizzato e discriminato? I concorsi sono aperti a tutti i cittadini, compreso chi ha svolto attività politica; E’ un fatto positivo che l’ esperienza, la professionalità e le conoscenze acquisite vengano messe a disposizione della collettività.
Vorrei ricordare che a tutti che chi ha fatto politica attiva gode degli stessi diritti civili al pari di ogni altro cittadino e non è figlio di un Dio minore.
Se tutti gli amministratori, eletti per gestire la cosa pubblica, ed alcuni dirigenti del mio stesso partito si impegnassero di più nel risolvere i problemi dei cittadini e si preoccupassero meno di occupare le pagine dei giornali, probabilmente non daremmo l’ immagine di chi pensa solo a polemizzare su problemi di poltrone.
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