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Si chiama “Progetto Margherita” il lavoro di monitoraggio svolto dalla U.O. di Anestesia e Rianimazione del “Madonna delle Grazie”, diretta dal dr. Domenico Adduci, in collaborazione con l’Istituto Scientifico “Mario Negri”.

Si tratta di un programma nazionale di raccolta dati sui pazienti ricoverati nelle U.O. di Rianimazione di 198 nosocomi di tutt’Italia: i dati sono poi analizzati, ogni anno, da un gruppo di ricercatori appartenenti al GiViTi (Gruppo italiano di Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva). Obiettivo, misurare l’efficacia e l’efficienza delle diverse Terapie Intensive, confrontando gli standard per individuare le criticità e valorizzare le positività. Come quella, di eccezionale importanza, del nosocomio materano, emersa dallo studio 2006: la mortalità è stata inferiore del 21% rispetto a quella prevista in base alla gravità degli ammalati. “E’ un risultato che ci inorgoglisce – spiega il dr. Adduci -, conseguito grazie ad un intenso lavoro svolto dall’intera équipe della U.O. e delle Sale operatorie, basato soprattutto sull’applicazione di procedure e protocolli scientificamente validati, come quello di tenere il paziente, nelle prime 6 ore di ricovero, sotto strettissima osservazione sottoponendolo ad una complessa serie di esami e di trattamenti intensivi”. Tali risultati sono stati ottenuti attraverso un impegno “caparbio” che ha visto il coinvolgimento di medici ed infermieri competenti e generosi. Non è, questo, il solo elemento che qualifica l’attività della U.O. materana, che si contraddistingue anche per una costante collaborazione ed interazione con altri reparti dell’ospedale, per un lavoro multidisciplinare di immediata comunicazione dei problemi e per la tempestiva ricerca di soluzioni. Confrontando i dati con quelli delle Rianimazioni di altri 198 ospedali italiani, Matera risulta dunque al 21° posto per indice di mortalità (molto basso, nonostante in questo reparto si curino pazienti gravissimi). Per la precisione, nel 1998 la mortalità si attestava al 28,7 %; da allora c’è stato un calo costante, che ha toccato la punta più bassa nel 2005, con il 14,8 %. Nel 2006, la percentuale è stata del 20%. Un dato che allinea il nosocomio materano ai migliori ospedali del Nord d’Italia.

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