Il Consiglio comunale di ieri 4 febbraio è stato caratterizzato da una palpabile tensione, ripresa oggi dai principali quotidiani e telegiornali. Non è però forse emerso    compiutamente quel che è successo, e mi preme allora qui precisarlo, per ripristinare un minimo di correttezza verso le Istituzioni, ieri palesemente violata, e smontare iniziative strumentali che ancora in queste ore continuano propagandisticamente ad essere portate avanti.

Ieri, infatti, ci sono state almeno 3 violazioni del regolamento, nel breve volgere di un’ora, e tutte ad opera del Presidente del Consiglio Angelo Tortorelli:
1) in apertura della seduta il Presidente ha iniziato l’appello in assenza del segretario generale;
2) nel corso dell’interrogazione del consigliere Fragasso, il Presidente ha consentito al consigliere Carlo Antezza di prendere la parola: è noto che le interrogazioni si svolgono dando la parola all’interrogante, successivamente viene data la parola ad un componente della giunta per la risposta, infine l’interrogante può per pochi minuti replicare per dichiarare la propria soddisfazione/insoddisfazione. Nessun altro può prendere la parola sulle interrogazioni. Antezza ha invece fatto uno sproloquio di mezz’ora senza che il  Presidente Tortorelli gli togliesse la parola;
3) infine Tortorelli ha proceduto a fare l’appello, dopo un’interruzione, e ancora una volta, nonostante fosse stato invitato a rispettare il regolamento che testualmente recita “il Presidente invita il Segretario a fare l’appello” ho continuato con una spocchia decisamente fuori luogo per il ruolo che riveste, a fare l’appello.

La mia è stata la semplice richiesta di rispetto della legalità. Ho dovuto alzare i toni di fronte alla mancanza di rispetto del Presidente Tortorelli, che liquidava la mia richiesta con fare “da guascone”: a 7 mesi dell’insediamento, pensavo che Tortorelli avesse avuto notizia che esistono regolamenti, norme comportamentali e anche un galateo istituzionale che impone, soprattutto a lui che è chiamato a svolgere una funzione delicata, un atteggiamento super partes e soprattutto dignitoso.

Salvatore Adduce

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