“La mafia fa schifo e deve essere sconfitta, ma lo Stato sia piu’ presente tra la gente”. Il giudizio dei giovani sulla mafia e’ assolutamente negativo, ed è accompagnato da un’ampia sfiducia sulla possibilita’ di liberarsene a breve fino a considerarla piu’ forte dello Stato. Alla vigilia della manifestazione nazionale del Primo Maggio che Cgil, Cisl, Uil hanno voluto quest’anno a Rosarno con il tema centrale “Lavoro, Legalità, Solidarietà” i risultati di una vasta indagine sulla percezione del fenomeno mafioso realizzata dal Centro Pio La Torre di Palermo su scala nazionale, attraverso un questionario distribuito tra gli studenti di 82 scuole superiori (tra cui alcune della Basilicata), assumono significati particolari.

Intanto, rimane grande la distanza delle giovani generazioni rispetto ai politici e alla classe dirigente, ritenuti responsabili dei processi corruttivi nella vita pubblica. Il rapporto fra mafia e politica viene ritenuto molto o abbastanza forte dal 95% del campione, senza significative differenze a livello territoriale. Una quota, dunque, alta ed una diffusione della sfiducia vasta a livello territoriale. Forse anche per questo che gli studenti intervistati non sono affatto ottimisti sull’esito della lotta alla mafia. Intanto e’ radicata la convinzione che quest’ultima sia piu’ forte dello Stato, come afferma ben il 55%, anche se va osservato che tale convinzione e’ inversamente proporzionale alla percezione di influenza della mafia sull’ economia regionale: infatti risponde in tal senso il 64% circa degli studenti Laziali e Centro settentrionali , il 56% di quelli residenti in Calabria e Basilicata ed il 51% dei siciliani. Sconfortante e’, infine, il dato sulle possibilita’ di liberarsi da questa piaga: solo il 26% del campione ritiene che la mafia potra’ essere definitivamente sconfitta.Particolarmente sfiduciati sembrano i ragazzi del Lazio (solo il 18%) e quelli del Centro Nord (il 25%); ci contano di piu’, forse e’ questo un modo per farsi coraggio, i calabresi, i lucani (30%) ed i siciliani (28%).

Di rilievo, insieme alla conferma di un giudizio complessivo dei giovani sulla mafia “assolutamente negativo”, va colta l’ampia sfiducia sulla possibilità di liberarsene a breve fino a considerarla più forte dello Stato, probabilmente condizionati dalla lunga persistenza storica del fenomeno.

Un atteggiamento che rafforza l’impegno del sindacato e nello specifico della Uil Giovani ad accrescere l’iniziativa sui temi della legalità. Rosarno sarà una tappa importante.

Dagli studenti intervistati arriva, infine, un forte messaggio di fiducia nella scuola pubblica, intesa come “palestra di democrazia. Anche per questo nobile motivo essa va salvaguardata e potenziata, perché la scuola, la ricerca, l’università, i servizi pubblici, dalla sanità all’acqua, e il loro buon funzionamento per i cittadini, sono i pilastri di una moderna democrazia, non populistica, che non ammette illegalità. Sono i fondamenti di una Repubblica.

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