L’incontro tenutosi oggi sulla lunga vertenza riguardante i lavoratori dell’ex lucana calzatura apre un percorso, i cui contenuti sono tutti da meglio definire e puntualizzare, finalizzato alla ricollocazione dei lavoratori. Con l’intesa realizzata si può avviare l’iter per la proroga della mobilità in deroga, e si è meglio definito quali sono i passaggi indispensabili per portare l’azienda a predisporre il vero piano industriale da discutere con le organizzazioni sindacali al fine di verificarne la fattibilità. I ritardi nella predisposizione di tutte le condizioni ambientali per chiamare la ESPEKO ad una maggiore concretezza, sono riconducibili alla difficoltà a venire in possesso della disposizione del sito a causa della procedura fallimentare in corso che sicuramente non aiuta l’amministrazione di Maratea a mettere a disposizione lo stabilimento di passo colla. La ipotesi d’intervento, deve essere favorita, nel rispetto delle leggi da parte di tutte le amministrazioni dello Stato al fine di dare una prospettiva di lavoro a tutti coloro che da qualche anno vivono di un sussidio di mobilità. Vanno rimossi tutti gli ostacoli al fine di non dare alibi ad un imprenditore che fino ad oggi ha dimostrato di voler realizzare un impianto in un settore particolare come quello dello smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici, non fornendo un vero e proprio piano industriale. All’amministrazione di Maratea ed al curatore fallimentare e quindi il Tribunale di Lagonegro è affidato il compito di realizzare il primo passo: mettere a disposizione il sito, dopodiché spetterà a tutti gli altri, ed in primo luogo all’azienda dimostrare la fattibilità industriale dell’intervento.
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