“La vertenza degli ex LSU del Parco del Pollino deve approdare sui tavoli dei Presidenti delle Regioni Calabria e Basilicata. Il destino di circa 300 persone non può più essere considerato solo oggetto di una trattativa categoriale, ma deve coinvolgere direttamente i governatori delle due Regioni. In questo senso già domani discuterò della questione con il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, durante il meeting di Chiaromonte e, nei prossimi giorni con il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero”. Lo dichiara il Commissario dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, on. Domenico Pappaterra che, stamani, al termine della riunione svoltasi a Rotonda con CGIL, CISL e UIL di Calabria e di Basilicata si è impegnato ad assumere 30 ex Lavoratori Socialmente Utili del versante lucano del Parco, al fine di prorogare la mobilità a tutto il bacino calabro-lucano, composto da circa 260 persone. Il Commissario – durante la riunione – si è impegnato ad individuare, con il Ministero dell’Ambiente, un’intesa tecnica per assumere i 30 lavoratori della Basilicata, pur non essendo ancora stato approvato in maniera definitiva il Bilancio Esercizio 2007. La proroga della mobilità fino al 31 dicembre 2007 degli ex LSU del Parco Nazionale del Pollino, stabilita dal Ministero del Lavoro l’11 giugno scorso, alla presenza delle Regioni Calabria e Basilicata e di CGIL, CISL e UIL, richiede, infatti, l’assunzione da parte dell’Ente Parco del Pollino di 30 unità lavorative della Basilicata. L’intenzione di Pappaterra è di impegnarli in un progetto che li utilizzi in termini produttivi, anche con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e dell’Associazione delle Guide Ufficiali del Parco. Così com’era previsto nel progetto riguardante i lavoratori calabresi. La mobilità, essendo estesa anche ai lavoratori calabresi, rende impraticabile la realizzazione del progetto di utilizzo dei 173 ex LSU calabresi, secondo l’accordo sottoscritto il 6 giugno scorso presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Calabria. Quell’accordo, prevedeva il rientro dei lavoratori suddetti nel bacino ex art.7 del Decreto legislativo 81 del 2000 che avrebbe equiparato, di fatto, i lavoratori agli LSU/LPU (Lavoratori di Pubblica utilità) della Regione Calabria e, soprattutto, avrebbe consentito al Parco, secondo le intenzioni del Commissario Pappaterra, di disporre del loro utilizzo in una nuova forma produttiva, non più assistenziale. Strada che il Commissario del Parco, Pappaterra ha dichiarato di voler continuare a seguire, laddove tecnicamente possibile. Durante la riunione odierna è, altresì, stata sottolineata la necessità di unificare la vertenza tra Calabria e Basilicata, senza quegli scollamenti che nei mesi scorsi hanno causato solo difficoltà e incomprensioni. Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto al Commissario d’intraprendere un’azione di coordinamento tra le due Regioni, gli stessi Sindacati e gli organi tecnici preposti, al fine di elaborare dei progetti che puntino a stabilizzare i lavoratori e ad evitare che le due Regioni viaggino a diverse velocità.
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