“In attesa di verificare in dettaglio la manovra del Governo e soprattutto i sacrifici richiesti ai lavoratori e ai pensionati, una strada per recuperare risorse senza far ricorso esclusivamente ai tagli è sicuramente la lotta al lavoro sommerso che solo in Basilicata sottrae al fisco qualcosa come 1 miliardo 200 milioni di euro-1 miliardo 500 milioni di euro”. A sostenerlo è il segretario generale regionale della Basilicata della Uil Carmine Vaccaro commentando i dati dell’ultima indagine diffusa dal Centro Studi Cgia di Mestre sul lavoro nero in base alla quale l’imponibile Irpef evaso in Basilicata si aggirerebbe intorno al 10,9% sull’imponibile Irpef dichiarato.
“Sono dati che incrociati a quelli del recente Rapporto sul lavoro sommerso realizzato dalla Uil confermano che esso incide sul Pil lucano per il 14,4% ed ha una platea presumibile di 40.886 lavoratori (27.883 in provincia di Potenza e 13.003 in provincia di Matera). Ancora, secondo il nostro Rapporto in Basilicata il tasso di irregolarità è pari al 20,2% (20,9% nel Potentino e 18,8% nel Materano) con un “fatturato sommerso” pari a circa 1 miliardo 500 milioni di euro (un miliardo di euro per la provincia di Potenza e 500 milioni per quella di Matera). Inoltre l’ammontare dell’evasione fiscale è più facile da calcolare incrociando i dati recenti diffusi dal nostro coordinamento regionale CAF-Uil :in Basilicata, la media del reddito dichiarato nel 2008 è pari a 14.490 euro pro-capite per un ammontare di 5 miliardi 572 milioni 788 mila euro.
La Uil, sia chiaro – aggiunge – è contraria all’aumento delle tasse perche’ danneggerebbe l’economia, e perche’ sono sempre i lavoratori dipendenti e i pensionati a pagarle. Ma se bisogna ridurre la spesa pubblica – per il leader della Uil lucana – bisogna partire dai costi della politica, che sono tra quelli aumentati di piu’ nel Paese. Per questa ragione guardiamo con molta attenzione al dibattito che è in corso da qualche settimana anche in Basilicata e che fa seguito all’annuncio del Presidente De Filippo di tagliare alcune spese. Siamo ad un primo passo e siamo convinti – conclude Vaccaro – che si può fare di più per dare un segnale più forte a famiglie e lavoratori lucani alle prese con problemi di vita quotidiana”.
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