Negli scorsi anni, il legislatore ha assegnato anche ai cittadini della nostra regione il diritto di utilizzare la PEC nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni. Per garantire l’effettività di questo diritto, il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere pubblico, nella pagina principale dei propri siti, un indirizzo di Posta Elettronica Certificata cui tutti i cittadini possano rivolgersi.
Nonostante il termine per mettersi in regola scadesse il 30 giugno 2009, la Regione Basilicata non ha adempiuto al suo obbligo; per questo ha ricevuto la notifica di diffida preliminare all’avvio di una Class Action da parte di Radicali Italiani, dell’Associazione Agorà Digitale e dall’Associazione Radicali Lucani, difesi dall’avvocato Ernesto Belisario. Se entro 90 giorni non si metteranno in regola, scatterà l’azione giudiziaria vera e propria alla quale tutti i cittadini della regione interessati potranno aderire.
Si tratta della prima campagna per rendere effettivi i diritti digitali previsti dalle leggi.
L’obiettivo è quello di semplificare i rapporti tra cittadini e amministrazioni, renderne più efficienti i servizi, migliorare la qualità della vita degli utenti e consentire ingenti risparmi rispetto alla posta tradizionale. La violazione delle leggi da parte delle istituzioni, vera peste del nostro Paese, impedisce a milioni di italiani di accedere ai servizi digitali e di ridurre tempi e costi. I diritti digitali dei cittadini non possono rimanere solo sulla carta: abbiamo iniziato con la Regione, ma sono moltissime le provincie e i comuni che ancora oggi sono fuorilegge. Solo pochi giorni fa dalla sede dell’Arpa Basilicata un gentile impiegato rispondeva alla nostra richiesta di poter utilizzare la PEC invitandoci ad inviare una raccomandata!!!
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.