Ciò che emerge ancora una volta dalla vicenda Fenice è un’illegalità sistemica che tracima ciò che è fisiologico. Dalla finestra del “Caso Fenice” intravediamo i tragici effetti di quanto da tempo va affermando Marco Pannella: “La strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli”. Uno spaccato della “Peste Italiana”, l’ennesimo frutto di un sistema che nega legalità, Stato di diritto, democrazia e conoscenza.
Tutto si confonde in questa storia di veleni e dati occultati; si confondono i ruoli e tutto sfuma in una zona grigia, dove regna un caos voluto e perseguito scientificamente. Quando l’illegalità assurge a sistema, il sistema avverte come un virus da eliminare tutti coloro che si fanno carico di denunciare e raccontare un contesto. Il prerequisito per essere arruolato è uno soltanto: partecipare e adeguarsi, perché se non sei ricattabile non dai garanzie. E’ il ricatto incrociato che regge e puntella il “modello lucano”, e non solo quello.
La Provincia di Potenza ha sospeso l’autorizzazione rilasciata alla Edf il 14 ottobre 2010. Bene, ma trattasi di una decisione che interviene con un notevole ritardo e sotto la pressione dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Potenza. Hanno sospeso un’autorizzazione che non avrebbero mai dovuto rilasciare.
Intanto, gioverà ribadire che sarebbe quanto mai opportuno che il dottor Renato Arminio chiedesse il trasferimento ad altra sede.
P.S.
Verrebbe da chiedere oggi al sindaco di Potenza Vito Santarsiero ragione di quanto affermato negli studi della Nuova Tv all’indomani delle Politiche 2008: “Caro Bolognetti, noi non abbiamo bisogno di gente come te in Basilicata”
La domanda è: Noi chi? Quelli che da anni devastano impunemente un territorio, i signori della monnezza, delle discariche e del percolato, la lobby pro-inceneritori, coloro che negano legalità, Stato di diritto, giustizia? Chi e cosa c’è dietro quel noi?
Di Maurizio Bolognetti, direzione Radicali Italiani
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