Domenica 5 aprile, alle ore 17.00, dalla sede dell’Associazione Radicali Lucani “Una sirena per la democrazia, la giustizia, i diritti umani (tra questi il diritto alla conoscenza), la Costituzione”.
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e membro del Consiglio generale del Partito Radicale, membro del Consiglio generale dell’Associazione Coscioni
Prosegue l’iniziativa di lotta nonviolenta. Prosegue con il suono della sirena. Una sirena per la democrazia, la giustizia, i diritti umani (tra questi il diritto alla conoscenza), la Costituzione. Una sirena per chiedere che si ripristini l’agibilità del nostro Parlamento; per la comunità penitenziaria e l’art. 27 del dettato costituzionale; per chiedere la liberazione del giornalista Lì Zehua; per ricordare chi ci ha lasciato. Per il diritto alla salute. Per la vita del diritto e il diritto alla vita. Per ricordare a noi stessi e a tutti che la strage di diritto, diritti, legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli e di vite.
Nel preannunciare questa iniziativa di lotta e di proposta, colgo l’occasione per consegnare quattro telegrammi.
Telegramma 1 – La quasi totalità dei medici di questo paese sta dando l’anima, lavorando in condizioni impossibili, spesso con scarsi mezzi e a volte senza adeguate protezioni. Ad oggi sono 77 i medici morti, inclusi alcuni medici di famiglia. A loro non può che andare il nostro ringraziamento, la nostra gratitudine. Sono l’immagine dell’Italia migliore. Ciò detto, ogni ipotesi volta ad introdurre “scudi penali” sarebbe di una gravità inaudita.
Telegramma 2 – La giornata di sciopero della fame di domani voglio “dedicarla” ai due agenti di Polizia penitenziaria e al detenuto morti in questi giorni, a quella comunità penitenziaria dimenticata da uno Stato, il nostro, che continua ad essere Stato criminale sul piano tecnico-giuridico.
Telegramma 3 – Ripercorrendo a ritroso tutti gli interventi di scienziati che abbiamo ascoltato negli studi televisivi, non posso fare a meno di tornare a chiedermi, con il senno di prima e con il senno di poi, come abbia fatto il dr. Burioni ad escludere categoricamente la presenza del Covid-19 in Italia. Una affermazione che l’illustre virologo ha fatto il 2 febbraio del 2020 negli studi della trasmissione “Che tempo che fa”. C’è da augurarsi che la scienza non tari le sue dichiarazioni in base alle presenze politico-istituzionali negli studi televisivi, ma che parli e operi sempre in scienza e coscienza.
Telegramma 4 – Voglio esprimere la mia gratitudine ad Assostampa Basilicata e al suo presidente Angelo Oliveto. Da oggi ho una ragione in più per iscrivermi alla FNSI.
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